Don Gianfranco, anima del Rainerum lascia dopo 13 anni

Prima professore e presidente di Juvenes, poi economo: «La nostra associazione oggi conta su 600 ragazzi»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Tredici anni giusti. È arrivato a Bolzano il 31 agosto di 13 anni fa. E oggi, 31 agosto, se ne andrà da Bolzano alla volta prima di Dublino e poi di Roma.

È don Gianfranco Ferrari, 52 anni, professore ed economo dell’istituto Rainerum nonché presidente dell’attivissima associazione salesiana Juvenes, che oggi conta 600 ragazzi iscritti e 140 adulti volontari.Prima professore allo scientifico e poi presidente di Juvenes, don Gianfranco dal 2006 è diventato anche economo dell’istituto, come ricorda, «seguendo tutta la parte della ristrutturazione della casa».

Belli, questi 13 anni, «per i ragazzi che ho incontrato, per le attività che ho vissuto, sia legate al tempo libero sia al tempo ludico sia legate al tempo un po’ più impegnato come le giornate di spiritualità, le uscite a Caoria, a Montoppio, che ricordo molto volentieri, come anche la parte estiva». Don Ferrari ricorda «i Giorni del sole ad agosto, i Giorni del mare fra luglio e agosto, e poi anche, da due anni a questa parte in Moldavia, a Chisinau, l’esperienza nei paesi in via di sviluppo».

Con i ragazzi, spiega, «abbiamo raccolto per tanti anni, prima il pane per Betlemme, poi due tre anni per il Ciad. A metà novembre il progetto moldavo terminerà e si punterà tutto su Nazareth, in Terrasanta: sosterremo una scuola di ragazzi arabo-palestinesi».

Don Gianfranco lascia il testimone, fatto inusuale e curioso, a un laico: «Un bel segnale: il presidente di Juvenes sarà Sebastian Cincelli, un ragazzo cresciuto qua da noi, che si è fatto da zero: generoso, volenteroso, molto competente».

Don Ferrari vuole dire grazie ai tanti collaboratori, volontari, ai genitori, anche ai fornitori («Molti dei quali hanno saputo davvero darci una mano»).

Vicentino di origine, Ferrari ha studiato a Pinerolo, Brescia, Trento, Torino e Roma. «Adesso andrò a Dublino fino a marzo, per ottenere la certificazione linguistica in lingua inglese». Poi, ricomincerà il dottorato in scienze dell’educazione a Roma, «dove già ho frequentato per tre anni». Uno “stop and go”, lo definisce il salesiano. «A 52 anni, quasi, è giusto darsi un po’ una resettata e ricominciare, guardando al futuro...»

Anni molto intensi, quelli bolzanini, «molto partecipati, molto vivaci, sempre impegnati». Don Ferrari vorrebbe salutare tutti, «tutti i ragazzi che si sono spesi e tutt’ora si spendono nel volontariato». E «l’associazione Juvenes, quella che ricordo maggiormente, perché dal punto di vista pastorale è dove si è fatto di più». Don Ferrari conclude ringraziando anche la nostra città, «che ha sempre riconosciuto la validità delle nostre iniziative, basti ricordare i nostri musical».













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