GIALLO A NOVALE

Donna trovata legata e imbavagliata nel suo maso: "Mi hanno rapinata"

Giallo a Novale in Alto Adige: una telefonata anonima ha avvisato i carabinieri. La contadina era immobilizzata da 30 ore


Davide Pasquali


NOVALE D’EGA. Una contadina di 68 anni legata e imbavagliata da due rapinatori nella stube del suo maso isolato, nei boschi innevati. Dopo averle messo a soqquadro l’appartamento, se ne sono andati lasciando aperta la porta. La donna, al freddo e sotto choc, è stata soccorsa solo trenta ore dopo.
 Sono da poco trascorse le 8 e 30 di mercoledì. Theresia Ochsenreiter, classe 1942, vive sola e altrettanto sola gestisce le sue bestie e il maso, un chilometro oltre la frazione di Novale, in alta val d’Ega. La casa, immersa in un fitto bosco di abeti, in questa stagione si può raggiungere solo a piedi: strada innevata.
 La donna si trova in stalla, dove bada alle vacche. A un certo punto - questa almeno la prima ricostruzione fornita ieri sera dai carabinieri - qualcuno, senza farsi notare, le chiude la porta alle spalle. La signora non capisce cosa sia accaduto, ma non si scoraggia: si arrampica e riesce ad uscire all’aperto passando da una finestrella posta nella parte alta della stalla. Fuori però stanno due uomini, col viso parzialmente coperto. Si accorgono che la donna è riuscita a uscire, così si avvicinano, la prendono con la forza ed entrano in casa. La conducono nella stube, la costringono a sedersi, la legano alla sedia e infine la imbavagliano con del nastro adesivo, in posizione tale da non farle vedere cosa stia succedendo nell’appartamento. Uno dei due la tiene d’occhio, l’altro comincia a rovistare nelle stanze, mettendo a soqquadro l’intero appartamento. Dopo aver trovato ciò che cerca - dalle prime stime pare che in casa la donna tenesse circa 1.500 euro - avverte il compare e assieme si dileguano, lasciando aperta la porta d’entrata.
 La stufa è accesa, ma col passare delle ore si spegne e la temperatura comincia a scendere vistosamente. Siamo sui 1.500 metri di quota e di notte, quassù, la temperatura scende ancora sotto lo zero. Theresia Ochsenreiter ha una tempra forte, resiste, ma le ore passano e il freddo diviene lancinante. Il sole tramonta, cala la notte, poi arrivano la mattina, mezzogiorno, il pomeriggio.
 Verso le 15.30 la centrale provinciale del 118 riceve una telefonata, partita secondo indiscrezioni da una cabina telefonica di Merano. In un italiano stentato, una voce maschile chiede di soccorrere una persona che «sta molto male». Fornisce l’indirizzo, Novale d’Ega 11, chiede l’intervento di un’ambulanza e infine riattacca.
 I soccorsi partono: sul posto giunge un’autolettiga della Croce bianca. La donna è in stato di ipotermia e fortemente sotto choc. Viene elitrasferita all’ospedale di Bolzano dal Pelikan 1 del 118. Dopo i primi controlli, i sanitari del Pronto soccorso la ricoverano. Tutt’altro che in buone condizioni, ma per fortuna nulla di irreparabile.
 I carabinieri ora lanciano un appello: chiunque abbia notato qualcosa di sospetto, chiami il comando provinciale di Bolzano o il 112













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