Due dodicenni dispersi e ritrovati a Plan de Corones

Erano usciti di pista per andare ad allenarsi a fare salti Sono stati gli stessi ragazzini a chiedere aiuto al 118


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. Brutta avventura ieri, sul Plan de Corones, per due dodicenni di Brunico che, fidandosi evidentemente troppo della loro conoscenza della montagna si sono persi nel bosco e nella nebbia fino a dover ricorrere all’aiuto del 118 provinciale per essere recuperati e tratti in salvo. Tutto è iniziato ieri mattina, con condizioni meteo che dicevano pioggia a valle; nebbia, nuvole basse e neve a monte. I due dodicenni, uno con lo snowboard e l’altro con gli sci, non hanno comunque voluto rinunciare alla giornata sulla neve.

Così, arrivati in cima già alle 9 del mattino, si sono diretti subito verso la pista “Spitzhorn” che costeggia a nord il versante di Valdaora, per poi abbandonarla verso sinistra ed infilarsi nel bosco del versante di Brunico, dove qualche giorno prima avevano costruito con la neve un trampolino per allenarsi ai salti. La scarsissima visibilità ha però rapidamente tratto in inganno i ragazzini che, meno di una ventina di minuti dopo, si sono trovati molto più in basso di dove pensavano, lontani da dove credevano di essere ed impossibilitati a risalire, visto il metro di neve frasca in cui affondavano fino alla vita.

Unica possibilità: allertare il 118 e questo i due ragazzini hanno fatto, appena hanno capito che da soli non avrebbero mai potuto trarsi d’impaccio. La centrale del 118 provinciale ha subito girato la richiesta d’aiuto al punto di soccorso della Croce Bianca in cima al Plan de Corones che ha avviato il coordinamento dell’operazione di ricerca coinvolgendo il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Brunico ed il Bergrettungsdiendt di Valdaora.

Un soccorritore è stato issato a bordo del Pelikan 2 e poi calato con il verricello nei pressi dei due ragazzini prima che l’elicottero fosse costretto ad abbandonare la zona per la fitta nebbia.

Nel frattempo un gruppo di soccorritori, che ha dovuto dotarsi di Arva per la zona impervia e la tanta neve presente, ha raggiunto a sua volta a piedi i due ragazzini, confortandoli e rifocillandoli.

Quindi, racchette da neve ai piedi per non affondare, è iniziata la lunga risalita fino alla pista da sci che i due avevano sconsideratamente abbandonato, chiudendo in tal modo, dopo circa tre ore di ricerche complesse, rischiose e sicuramente non facili, la delicata operazione di salvataggio.

Tutto è bene quel che finisce bene.

Però, soprattutto in condizioni meteo come quelle attuali, con moltissima neve e temperature troppo alte per permetterne il consolidamento, è assolutamente importante anche per i giovani e i giovanissimi, considerare il gravissimo rischio cui ci si espone abbandonando le zone considerate sicure per cercare avventure che non sempre, purtroppo, hanno un lieto fine.

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