Ebner: la crisi del Pd è quella del sindacato dobbiamo cambiare 

Il segretario Cgil: «La gente ha perso fiducia nei corpi  intermedi, gli operai votano M5S. La sinistra è distante» 


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Alfred Ebner la domanda se la fa subito da solo: «Ma gli operai oggi, dove li troviamo? Non più in fabbrica perché in Zona ormai ci sono solo l’Iveco e le Acciaierie. Non nelle riunioni di partito perché di partiti ne sono rimasti pochi e quei pochi le riunioni le fanno al telefono. E poi penso: oggi la metà dei lavori si fanno sul web, chiusi in ufficio o a casa...». E poi è arrivato il voto. E allora dalle domande sarebbe bene cercare di passare il più in fretta possibile alla risposte. Visto che il quadro è un terzo degli italiani che ha paura degli immigrati (la destra) e l'altro terzo che ha paura dei partiti(i grillini). E, visto che c'erano, anche dei sindacati. La crisi dei corpi intermedi, la chiamano. In termine tecnico: "disintermediazione". Parola complessa ma che ha un significato semplice: nessuno si fida più di nessuno, pochi delegano, ancora meno fanno qualcosa di più che non chiudersi in casa davanti al computer. Alfred Ebner è il segretario della Cgil altoatesina, quanto di più storicamente classico si possa immaginare in termini di storia e tradizione politica novecentesca. Ed è pure di lingua tedesca, il che in Alto Adige vuol dire ancora di più.

Ebner, trent'anni fa ci fu la prima crisi dell'intermediazione da parte della sinistra, quando interi quartieri operai abbandonarono il Pci per votare Msi.

E certo, io c'ero. Ma allora era tutto diverso. C'era appena stato il pacchetto, si stava applicando la proporz soprattutto sulla testa del ceto medio basso italiano. La nostra era una provincia che si guardava in cagnesco, anche gli operai vedevano la Svp avanzare e loro senza strumenti per capire.

Adesso invece l'etnia non c'entra. Gli altoatesini hanno votato Lega e 5 stelle come e quanto i trentini che non hanno i tedeschi.

Questa, purtroppo, è un onda che viene da lontano, tutta la sinistra è in crisi e non solo in Italia. In Germania la Spd sta scomparendo, in USA c'è Trump, in Olanda le destre, come in Austria.

Ma perché accade?

C'erano segnali forti dopo la crisi dei massimi sistemi e il crollo del muro. Ricordiamo in nazionalismo slavo cosa ha prodotto nei Balcani. Poi, ed è stato dirompente, è arrivata l'immigrazione di massa. Un fenomeno che ha colto le democrazie alla sprovvista e gli unici ad avere una reazione immediata, quasi in automatico, sono state le destre. Ricette facili in una società scollegata hanno spesso successo.

Ma perché la sinistra, i suoi partiti, il Pd, hanno ceduto così di schianto?

Non solo la sinistra: i partiti, tutti. Intendo quelli nati dopo la guerra, cattolici, socialisti. La crisi, gli scandali, anche da noi, e l'immigrazione mal gestita e scaricata solo sulle spalle delle classi deboli ha fatto si che tutti i partiti fossero travolti da una stessa ondata di rifiuto collettivo.

Si, ma il sindacato?

Come i partiti, è stato messo all'angolo dalla stessa percezione di complicità rispetto agli altri corpi intermedi. Il sindacato è stato considerato parte di un sistema che ha mostrato gravi limiti. Ma detto questo...

Detto questo?

Attenzione a parlare di crisi totale. Pensiamo a noi: anche in Alto Adige quando il sindacato si occupa di cose concrete, non fa ideologia, intercetta i bisogni della gente, ha ancora successo. Pure in termini di iscritti.

Pensa ai Caf?

Ai Caf e a tante altre nostre "intermediazioni" sul campo.

Ma resta la domanda: nel 30 per cento del M5s ci sono anche gli operai. Tanti operai.

Da qui deve partire una profonda riflessione da parte della sinistra e del sindacato. Siamo in grado di parlare a gesti cittadini, a questi lavoratori?

O magari disoccupati... E dunque perché non riuscite più a intercettarli?

Ecco, torno alla domanda che continuo a farmi io stesso: anche a Bolzano, abbiamo gli strumenti per parlare con loro finita l'epoca della contrapposizione etnica che teneva in qualche modo legata la gente ai partiti?

L'avete?

Dobbiamo riaggiornare i codici. Non possiamo più parlare a chi lavora in fabbrica perché la fabbrica non c'è più, il lavoro è digitalizzato, per cui noi parliamo ma loro hanno altre piattaforme, stanno da soli, non discutono in mezzo agli altri perché sono spariti i luoghi di aggregazione politica. Per cui dico: dobbiamo sforzarci e cambiare. Non i nostri valori ma l'alfabeto. E anche i luoghi dove discutere che magari non sono più delle stanze ma dei siti. Scontiamo un ritardo di metodo ma la sinistra e il sindacato possono farcela solo stando in mezzo a questo nuovo mondo. Per portare valori che altri hanno sfaldato puntando su rabbia e rancore, come i 5 Stelle, o sulle paure come la destra. Solidarietà e condivisione, ecco da dove ripartire.

Magari cambiando i codici?

I codici , non la sostanza. Perché dove ascoltiamo i problemi, dove "stiamo in mezzo" allora troviamo i bisogni E soprattutto, occhio: qui in Alto Adige il sindacato non parte zero.

È forse partendo dal sindacato che la sinistra può ricostruirsi?

Forse sì.















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