Ecco la riforma sanitaria: tagli ai reparti negli ospedali

''Sondaggi e dati demografici indicano che la nostra sanità mantiene uno standard elevato - ha spiegato l'assessore Theiner - ma lo sviluppo del settore richiede interventi mirati di riorganizzazione per garantire la migliore assistenza, a cui tutti hanno diritto, a livello capillare di alta qualità. Un'assistenza finanziabile nel lungo periodo''



BOLZANO. Garantire qualità e finanziabilità nel lungo periodo alla sanità altoatesina nei sette ospedali, coinvolti tutti nella riforma senza tagli radicali ma sfruttando cooperazioni e centri di competenza: è il punto di partenza della riforma clinica, presentata a Bolzano dall'assessore provinciale Richard Theiner e dai responsabili dell'Azienda sanitaria provinciale. ''Lavoriamo per un'assistenza capillare e di livello internazionale, questo documento è la base di discussione'', ha spiegato Theiner.

Il documento è il frutto del lavoro avviato a marzo dai 26 esperti della Commissione clinica e aprovato a fine giugno all'unanimità. ''Sondaggi e dati demografici indicano che la nostra sanità mantiene uno standard elevato - ha spiegato l'assessore Theiner - ma lo sviluppo del settore richiede interventi mirati di riorganizzazione per garantire la migliore assistenza, a cui tutti hanno diritto, a livello capillare di alta qualità. Un'assistenza finanziabile nel lungo periodo''.

Tutti i sette ospedali altoatesini restano in funzione e sono coinvolti nella riforma: ''L'approccio non è quello di chiudere, ma di attivare cooperazioni razionali per sfruttare meglio le potenzialità delle strutture sanitarie. Non è più sostenibile offrire tutto dappertutto, sono necessarie collaborazione e specializzazione'', ha aggiunto Theiner precisando che ''quello presentato oggi e' il primo testo organico e definito sulla riforma clinica, ora comincia la discussione: le proposte costruttive sono benvenute prima della stesura del documento finale e della decisione della Giunta provinciale".

Il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale Andreas Fabi ha ricordato che ''per essere sostenibile ad alto livello e restare competitivo il sistema sanitario deve adeguare i costi. Ma vogliamo intervenire sul piano qualitativo, organizzativo ed economico senza che il paziente ne risenta. Ricordiamoci anche che con il 2011 si dovrà fare i conti con finanziamenti zero da Roma".

Fabi ha poi specificato che il piano tiene conto di dati di fatto quali le degenze ospedaliere troppo lunghe e frequenti, l'eccesso di prestazioni non appropriate, l'esigenza di valorizzare il territorio, le nuove direttive europee e la nuova disciplina sull'orario di lavoro. Fabi ha ricordato anche alcuni dati di partenza necessari: il 50% delle prestazioni sanitarie va fornito al di fuori degli ospedali per acuti, come da standard europeo; si impone una riorganizzazione in senso flessibile dei turni, dell'aggiornamento e degli spostamenti sul territorio del personale dell'Azienda (oggi circa 9mila addetti); viene confermata la collaborazione con le strutture private con programmi a medio e lungo termine; la riforma è necessaria per tenere sotto controllo i costi, ''anche se con la nuova Azienda unica si è riusciti già a ridurre gli aumenti dll'8% al 3-4% e in futuro si potra' migliorare ancora con la riduzione di doppioni e la concentrazione del knowhow, cioe' la specializzazione".

Il programma di riforma, illustrato dal direttore sanitario dell'Azienda sanitaria Oswald Mayr, parte da un sistema di assistenza che prevede 3 ospedali di base (Vipiteno, San Candido, Silandro), 3 ospedali aziendali (Merano, Bressanone e Brunico) e un ospedale centrale a Bolzano, ciascuno con precise prestazioni da assicurare, ''che verranno stabilite in gruppi di lavoro con tutti i primari".

Fermo restando che gli ospedali di base confermano la funzione di assistenza in regime di ricovero acuto, viene introdotta la collaborazione orizzontale tra stessi reparti all'interno dell'AS (fissando quali prestazioni specifiche, a parte l'assistenza di base, dovranno essere offerte nei singoli ospedali a livello di Azienda, da oculistica a dermatologia, ecc.). L'assistenza oncologica viene ridefinita a livello aziendale e riguarderà tutti i 7 ospedali: nell'ottica della certificazione in base a standard qualitativi, saranno istituiti ambiti di riferimento per la Chirurgia oncologica. Nuova forma organizzativa per i reparti di pediatria e ginecologia, che ampliano le prestazioni principalmente in forma ambulatoriale e di ospedalizzazione diurna, e per i reparti di ostetricia, che saranno mantenuti in presenza di almeno 300 parti l'anno dal 2011, come del resto giá previsto nel Piano sanitario provinciale 2000-2002. In casi di numero di parti inferiore, i Comuni del comprensorio possono coprire finanziariamente la differenza e assicurare il mantenimento di Ostetricia.













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