Ecco lo slang di Bolzano, da «olfo» a «bätsch»

La nuova edizione del dizionario nato su facebook con 500 nuove voci


Paolo Cagnan


BOLZANO. Non l'hanno chiamato «Slang 2 - Il ritorno», ma poco c'è mancato. Del resto, di un sequel si tratta. Edito da Curcu & Genovese nel maggio scorso, l'agile e simpatico dizionario sul linguaggio gergale degli italiani dell'Alto Adige ha avuto un tale successo da andare esaurito in pochi mesi. Da oggi in edicola e libreria, la sua riedizione è molto più di una semplice ristampa. Già a maggio, era apparso chiaro che l'elenco delle voci che compongono "lo strano modo di parlare dei bolzanini" si sarebbe ampliato. E così è stato.

Il dizionario era nato sul web, all'interno di un gruppo Facebook che, ormai da quasi un anno, raccoglie le voci dello slang di Bolzano: non un dialetto vero e proprio, ma di un intrincato mix di espressioni, frasi e modi di dire clonati dai vari dialetti veneti e trentini, di commistioni linguistiche tra italiano e tedesco dialettale. Lo "Slang 2" si è arricchito - rispetto alla prima edizione - di oltre 500 nuove voci. Si è ampliata la parte più tipicamente altoatesina, quella dei modi di dire italiani usati (spesso storpiandoli) dalla popolazione sudtirolese e, specularmente, le espressioni in dialetto sudtirolese usate anche dagli italiani.

BÄTSCH SCHIFO. Qualche esempio? Ai bambini si dice ancora oggi "Pfui bätsch" quando stanno per toccare o raccogliere qualcosa per terra. "Cruscòtt" per "Grüss Gott", buongiorno, oppure "zum Volvo" per "zum Wohl", ovvero "salute"; "desfakokkele" è il classico rompiscatole, gli "òiri" sono gli euro in tedesco, "nix" sta per nichts, niente; la "Schnapsele" è il tradizionale grappino, "sprizzenare" (dal tedesco spritzen) significa spruzzare pesticidi sulle piante dell'orto; un "Eier flip" è una bevanda a base di latte caldo con schiuma e vov, "verstanden?" lo si usa per dire "ci siamo intesi?". E dire "pane e fuchs" (volpe) significa "svegliati!"

I VENETISMI. Molte tra le voci aggiunte allo Slang 2 sono legate ai dialetti veneti e trentini: "batter brocche" significa tremare dal freddo, "folpare" sta per rubare, le "gnagnole" sono le coccole, "magnamosche" è chi se ne sta lì impalato a bocca aperta, la pacecca è il fango di neve sporca, la "sbrindolona" (o "scorlandona") è la donna o ragazza cui piace stare sempre fuori casa, a cazzeggiare; "son sbrissà nella radia" significa "sono scivolato in curva", mentre le gambe "sifoline" sono magre e storte; lo "sguazzaort" è l'innaffiatoio mentre "zoncare" sta per tagliare, e via di questo passo.

IL VINTAGE. Ci sono poi espressioni-vintage, che non sono Slang di Bolzano ma che sono ormai patrimonio lessicale degli attuali quarantenni. Ad esempio: "ma che sei, Mandrake?" legato a un personaggio dei fumetti; "mi gioco il jolly" (ovvero, è il momento di tentare il tutto per tutto) clonato dai celebri e indimenticati "Giochi senza frontiere", il "mongolino d'oro" che è un premio per cretini; e pure "cretinetti", per assonanza, dal nome del personaggio di un vecchio comico francese (le madri dicevano ai figli: dài, smettila di fare il cretinetti!)

I SONDAGGI AMARCORD. Già, l'amarcord. Indissolubilmente legato allo slang. Ed è anche per questo che nella seconda edizione del dizionario sono state aggiunte nuove appendici, dai cori dell'hockey (non esattamente nati dalla penna delle orsoline, ma tant'è) e le esilaranti sezioni dedicate alle minacce, agli insulti e alle prese in giro; ci sono poi dieci sondaggi che rivelano molto della Bolzano di qualche lustro fa. Sono le hitparade dei locali più frequentati, dei giornalini più letti, dei cinematografi preferiti, dei giochi di cortile e dei motorini più amati.

AHI, IL NOCCHINO! Dalla prima edizione, i membri del gruppo Facebook sono passati da circa 600 a quasi 1.400: una vera e propria comunità, tutt'altro che virtuale. Che sa bene il significato di aggettivi come "fiala" (persona moscia) o "straolfo" (pieno, di cibo o alcol), di verbi come "perlinare" (provarci con tutte in discoteca) o sostantivi come il "nocchino", dolorosissimo colpo con la nocca della mano sulla testa o sulla nuca di qualcuno. Una comunità che ama il Misch-masch linguistico (appunto...) e che si è molto divertita ad essere contattata da una ricercatrice che, proprio prendendo le mosse dal gruppo Facebook e dal libriccino, sta esaminando con occhio scientifico la strana comunità di "slangaioli" in parte ex sciangaioli.

(Lo slang di Bolzano, 135 pagg. 6 euro)

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