Elemosina vietata davanti a bar e negozi

Ordinanza del Comune: divieto di chiedere soldi anche ai mercati. Proibito l’accattonaggio con gli animali


di Susanna Petrone


BOLZANO. Guerra ai mendicanti e a chi sfrutta gli animali per elemosinare denaro: la prima crociata del sindaco Luigi Spagnolli è iniziata. Gli accattoni rischiano multe fino a 100 euro se sorpresi nelle vicinanze di bar, ristoranti, negozi e mercati. Ma la novità più eclatante - che renderà sicuramente felici tutti gli animalisti - è il divieto di utilizzare cani o cuccioli, sperando che il passante si impietosisca e apra il portafoglio.

Questo è il contenuto dell’ordinanza firmata dal primo cittadino e pubblicata sull’Albo Pretorio il 10 giugno (dovrebbe entrare in vigore tra un mese se nessuno dovesse presentare ricorsi o osservazioni). Ma vediamo nel dettaglio cosa succederà nel capoluogo: negli ultimi mesi, diversi gestori di locali e negozianti, si sono lamentati della presenza di questuanti sempre più “insistenti” all’interno di esercizi pubblici. Non solo: gli stessi vigili urbani hanno accertato che soprattutto i clienti seduti fuori da bar o ristoranti, spesso e volentieri sono vittime di “accattonaggio molesto”. Diversi venditori ambulanti dei mercati settimanali, avrebbero confermato la presenza di mendicanti, che al momento del pagamento si farebbero insistenti con la clientela.

Per non parlare dei numerosi interventi effettuati dagli agenti della polizia municipale, «che avevano identificato persone intente alla questua con animali di varie specie», si legge nell’ordinanza. Gli interventi si sarebbero conclusi quasi tutti con il sequestro del cane per motivi sanitari. Molte segnalazioni sono arrivate dalla stessa popolazione o dagli animalisti della Lav, che da mesi chiedevano che venisse emanata un’ordinanza simile. E alla fine, dunque, è arrivata.

Il sindaco ordina inoltre «che l’attività di questua sia vietata sulle aree pubbliche date in concessione a privati fino a una distanza minima di 5 metri dalle medesime». In parole povere: non solo è vietato “molestare” i clienti dei bar seduti ai tavolini, o quelli che escono da un negozio, ma non sarà nemmeno possibile avvicinarli. I mendicanti dovranno mantenere una distanza di 5 metri. Tutta via Museo, i Portici, ma anche via Goethe saranno “accattonaggio free”, anche perché alcune stradine non sono più larghe di tre, quattro metri. E poi: non si potrà chiedere soldi in Corso Libertà, dove i locali hanno i tavolini sotto i portici. Per non parlare dei mercati settimanali, dove le bancarelle sono una attaccata all’altra. Ed infine: niente cani (non è chiaro se il divieto valga anche per i senzatetto “storici” della città, che da sempre hanno come compagno di vita un animale o se riguarda solo chi tenta di vendere il cucciolo, senza nemmeno essere in possesso di un certificato medico).

“Accattonaggio molesto” bandito? Beh, rimane ancora aperta una finestrella: l’ordinanza non vieta la “vendita” di fiori all’interno di locali o nelle loro immediate vicinanze, perché i venditori di fiori vengono catalogati come “commercianti”. Il bolzanino che qualche mese fa si mangiò un mazzo di fiori, pur di “liberarsi” del venditore “molesto”, probabilmente la penserà in modo diverso. Alcuni chiedono con insistenza di comprare la rosa o di tirare fuori dalle tasche un euro per il caffè.

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