salute

Epatite C, si può bloccare in tempo

L’Asl ha farmaci potenti. La malattia va scovata in soggetti apparentemente sani



BOLZANO. La prevenzione è fondamentale per salvare una vita, e prima si arriva, meglio è. Andrea Mega - dell’ambulatorio di Epatologia e trapianti di fegato del San Maurizio - spiega che l’epatite C - se non curata - rischia di portare il paziente al trapianto di fegato o al tumore. «Oggi abbiamo a disposizione nuovi farmaci ma dobbiamo “stanare” le persone che sono affette da epatite senza saperlo, per curarle in tempo». L’Asl combatte da due anni, con forza, contro questa malattia grazie all'uscita sul mercato di nuovi e costosi farmaci antivirali ad azione diretta (Daa). E Bolzano combatte in prima linea, con quasi 500 pazienti trattati dal 2015 ad oggi e 12 milioni di euro spesi.

 

In Alto Adige poi sono circa 1.800 i pazienti ufficialmente riconosciuti come affetti da questa infezione virale, che si contrae per via parenterale, ma l’Asl ritiene che il dato sia sottostimato. «Per questo - continua Mega - stiamo cercando di sensibilizzare i medici di medicina generale alla problematica, invitandoli allo screening per Hcv (il test che rileva il virus dell’epatite C) sui pazienti con alterazione degli indici di funzione epatica; lo stesso stiamo facendo con il SerD e con le periferie (Brunico, Merano, Vipiteno, Bressanone).













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