l’amico che l’ha visto per ultimo 

«Era pronto a partire per la Nuova Zelanda»

BOLZANO. A Bolzano, Johannes aveva tanti, tantissimi amici. E per i suoi amici era semplicemente “Ciocio”. La serata di venerdì l’aveva passata insieme a uno degli amici più cari, Massimiliano Di...



BOLZANO. A Bolzano, Johannes aveva tanti, tantissimi amici. E per i suoi amici era semplicemente “Ciocio”. La serata di venerdì l’aveva passata insieme a uno degli amici più cari, Massimiliano Di Stasio, che lo aveva conosciuto sui banchi del liceo “Walther von der Vogelweide” e poi gli era rimasto amico anche dopo la maturità. «Johannes era una persona eccezionale – racconta Massimiliano, con la voce rotta dalla commozione – e di una generosità rara. Un ragazzo solare che pensava sempre prima agli altri e poi, a se stesso. Non so perché lo chiamassero Ciocio, ma così lo chiamavamo tutti. L’avevo conosciuto circa quattro anni fa, quando mi ero trasferito al liceo di lingua tedesca: lui era stato il primo a rompere il ghiaccio, ad aiutarmi a inserirmi nella nuova scuola. Era stato simpatico e gentile. Come sempre. Lui era così».

Erede di una famiglia in cui il mondo tedesco e quello italiano sono sempre stati vissuti senza alcuna distinzione e con la massima naturalezza, le amicizie di Johannes non conoscevano confini o barriere linguistiche. «A volte scherzavamo sul suo nome metà tedesco e metà italiano e lo chiamavamo Giovanni Frankreich. Era una persona splendida».

I due amici, venerdì sera, avevano cenato nel ristorante che si trova in via Streiter, quasi di fronte al negozio gestito dal padre di Johannes e in cui lui lavorava. Doveva essere la prima di una serie di serate di saluto, perché il ventiduenne vittima dell’incidente sarebbe partito per la Nuova Zelanda tra pochi giorni. «Proprio così – continua Di Stasio – era molto carico perché sarebbe rimasto là un anno, per un progetto di formazione per il lavoro. Non vedeva l’ora di partire e affrontare questa nuova avventura. L’avrebbe affrontata con il sorriso che lo ha sempre accompagnato, con quella gioia e quella simpatia che erano contagiose e che conquistavano tutti». Sul profilo Facebook di Franchi, le foto della sua ultima esperienza all’estero, in Florida, da cui era rientrato attorno alla metà di agosto. «A Miami – continua l’amico – aveva partecipato ad un corso per bartender». E anche nell’assolata Florida, “Ciocio” aveva fatto amicizia con tutti, con ragazzi di ogni nazionalità. Tante le foto di quella esperienza e tante le immagini scattate in Puglia. «Vacanze che resteranno per sempre impresse nella mia memoria – continua Massimiliano – perché Johannes amava ospitare gli amici nella sua casa di Torre Mozza, vicino a Ugento, sulla costa Salentina».

Dopo la cena, i due amici si erano salutati. Nessuno dei due poteva immaginare che quello sarebbe stato un addio. «Non so perché stesse andando a Sarentino – spiega Di Stasio – ma posso immaginare che volesse incontrare qualche amico per salutarlo». Si era messo al volante della sua amata Bmw ed era partito. «Johannes amava quella macchina – conclude l’amico – nonostante non fosse l’ultimo modello della Casa tedesca. Ne andava fiero e spesso, su quell’auto, andavamo in giro anche noi. Era un guidatore prudente e attento. Quello che gli è accaduto è terribile, non riesco a farmene una ragione».

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