Eroi civili, Mattarella premia la fisioterapista 

A Christine Janssen, bolzanina, il prestigioso riconoscimento per la realizzazione del parco giochi per bimbi disabili  


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «È un riconoscimento di grande prestigio perché assegnatomi dal presidente della Repubblica che è una persona squisita. Non solo: la cerimonia si è svolta a Roma dove 42 anni fa è iniziata la mia avventura nel mondo del lavoro che si concluderà nel giro di un paio di settimane. Si chiude un cerchio; inizierà una nuova fase. Continuerò ad aiutare i bambini con disabilità e le loro famiglie. A questo si aggiungerà però un nuovo impegno a favore degli adulti con problemi di disabilità e degli anziani». Ieri al Quirinale Christine Janssen, 61 anni bolzanina, è stata insignita - assieme ad altri 29 cittadini - dal presidente Sergio Mattarella dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al merito della repubblica “Per il suo prezioso contributo per la creazione di un parco completamente accessibile ai bambini con disabilità”. Janssen e gli altri premiati sono quelli che Mattarella ha definito “esempi civili”.

Fisioterapista presso il Servizio di neurologia e riabilitazione dell’età evolutiva dell’Ospedale di Bolzano, è riuscita a concretizzare il desiderio di bambini e genitori: ha creato a Parco Petrarca uno spazio dedicato al gioco dei piccoli con problemi di disabilità, dotato di un percorso che è al tempo stesso inclusivo e riabilitativo.

«Dopo tanti anni passati presso il Servizio di via Guncina - dice - questo mese vado in pensione, ma non voglio assolutamente chiudere con un lavoro che è da sempre la mia passione. Non sarò più in via Guncina, voglio però essere presente a Parco Petrarca, per promuovere assieme ai genitori una serie di iniziative che diano ai bambini con problemi la possibilità di stare assieme, giocando con i loro coetanei e migliorando».

Riabilitazione e inclusione sono gli obiettivi della fisioterapista bolzanina che, già alle Elementari, nel compito in classe dal titolo “Cosa vorrai fare da grande”, rispondeva: «Aiutare i bambini».

Sono passati gli anni e non ha mai avuto dubbi, neppure quando a 16 anni i genitori per farle capire che la strada che intendeva intraprendere sarebbe stata dura, la mandarono in un orfanotrofio a Monaco.

«C’erano bambini molto gravi - racconta - ciononostante non ho mai cambiato idea: quella era la mia strada. Se tornassi indietro rifarei quello che ho fatto. Per questo non ho alcuna intenzione di chiudere con la pensione».

Non si aspettava di ottenere l’importante riconoscimento da parte del capo dello Stato, ma spera che il fatto che se ne parli serva a far crescere la sensibilità delle amministrazioni pubbliche: a Bolzano dopo parco Petrarca sono state attrezzate altre due aree verdi a Parco Europa e Parco Tambosi.

«Devo ringraziare il Comune perché ci ha consentito di realizzare l’idea frutto di un lavoro di equipe tra la sottoscritta, fisioterapista della riabilitazione infantile, un rappresentante dei genitori e un geometra. Ovvero tre figure che conoscono bene i bisogni e i desideri di un bambino con disabilità. Stiamo elaborando anche delle linee guida per creare questi nuovi parchi gioco. Si prevede che siano progettati da un’equipe, facilmente raggiungibili in auto, con i servizi vicini e la pavimentazione in gomma colata. Grande attenzione va prestata anche alla scelta dei giochi».

Dopo i bambini, gli adulti e gli anziani. «Nei prossimi mesi assieme a Katia Zanoner della Giardineria comunale realizzeremo, a Parco Petrarca, un’area verde per la riabilitazione degli adulti e degli anziani con attrezzature specifiche, panchine, piante aromatiche. Parleremo anche con i medici di base, perché lo consiglino ai pazienti».













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