Europa e Oltrisarco i rioni più poveri

Sono i due quartieri che si spartiscono la fetta più grande dei sussidi: dal reddito minimo al sostegno per l’affitto


di Alan Conti


BOLZANO. È Europa Novacella il quartiere più povero della città. Lo si legge controluce nei dati pubblicati dall'Osservatorio comunale per le politiche sociali e la qualità della vita relativi al reddito minimo di inserimento e al contri buto di locazione. Entrambi aiuti elargiti dalla mano provinciale e scorporati per quartiere attraverso i distretti comunali. Dati relativi al 2012 perchè piuttosto laboriosi che raccontano di 9,2 milioni di euro girati a 10.207 cittadini del capoluogo, circa il 43% di tutti quelli distribuiti su scala provinciale. Unendo le voci di reddito e sostegno agli affitti, come detto, è Europa Novacella quello più in difficoltà con 2.159.586 di contributi davanti a Oltrisarco (2.039.845 euro), Centro Piani Rencio (1.916.566 euro), Gries San Quirino (1.728.452 euro) e la sorpredentemente ultima Don Bosco (1.409.897 euro). Più nel dettaglio è nell'esborso per il reddito minimo che Europa Novacella fa la differenza (1.013.185 euro solo per questa voce), mentre sul contributo alla locazione è Oltrisarco quella ad avere più bisogno di aiuto (1.146.401 euro). Una gegografia che va letta con attenzione. «Teniamo presente che dal punto di vista sociale Europa Novacella è più ampia rispetta alla singola Circoscrizione comprendendo alcune strade di Don Bosco – le parole dell'assessore comunale Luigi Gallo – ma effettivamente si tratta di una realtà da guardare con attenzione. Probabilmente incide la disoccupazione in modo negativo. Attenzione, inoltre a Oltrisarco che merita una riflessione in più perchè spesso viene trascurata. Si tratta di una zona che paga una dotazione strutturale piuttosto vecchia che, chiaramente, contribuisce a non ridare slancio agli affitti e alla ricchezza in generale». Lettura particolarmente interessata anche da parte del collega con competenza sul sociale Mauro Randi. «Difficile parlare di un quartiere più in difficoltà rispetto ad un altro, ma Europa Novacella probabilmente paga una grande quantità di alloggi disponibili a un costo elevato rispetto alle risorse dei singoli individui». Ne esce, però, una Don Bosco sorridente. «Va detto – specifica Randi – che si tratta del quartiere con più case Ipes di tutti e in questa statistica vengono calcolati solo i contributi alla locazione che l'Istituto trasmette al Comune, non il complessivo. Ci sono anche molte cooperative».

La fascia d'età dove è più difficile far quadrare i conti è quella tra i 18 e i 33 anni con il 39,6% delle domande, seguita da quella tra i 42 e i 51 anni al 37,7%. Bolzano, dunque, non è una città facile per le nuove generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, ma risulta particolarmente ostica anche per chi, dopo anni di esperienza, deve cercare di ricollocarsi in qualche modo. L’accesso agli aiuti, infatti, viene verificato e normato attraverso una combinazione di posizione reddituale, patrimoniale e ampiezza della famiglia. Di fatto uno screening delle condizioni socio-economiche dei cittadini.

Il reddito minimo d’inserimento e il contributo di locazione, comunque, sono di gran lunga le voci più dispendiose per l’Assb. Insieme convogliano il 79,5% delle risorse totali. La fetta più ampia, quindi finisce negli aiuti primari di due tra i quartieri più popolari della città.

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