Ex Ina, il degrado sotto il porticato 

Ronchetti: «Speriamo che il proprietario dell’immobile sbarri l’accesso»  



BOLZANO. «In fondo era meglio quando le nostre pattuglie dovevano intervenire la sera, perché i vicini si lamentavano per il volume troppo alto della musica. Allora, almeno, c’era vita. Adesso in quel porticato regna il degrado: noi passiamo spesso e allontaniamo quelli che bivaccano lì sotto. Più di così non possiamo fare». Il porticato di cui parla Sergio Ronchetti, comandante della Polizia municipale, e di cui pubblichiamo le foto a fianco, è quello del palazzo ex Ina, all’incrocio tra via Rosmini e via Museo. Lo storico complesso, acquistato anni fa dalla Habitat dell’imprenditore bolzanino Pietro Tosolini, all’imbocco del centro storico.

Fino alla fine del 2006 lì c’era il Sugar Reef punto di ritrovo di tanti giovani bolzanini. Si faceva musica e i vicini alle volte si lamentavano, ma la presenza del locale contribuiva a tenere viva la zona. Prima ancora del Sugar Reef in quelli stessi spazi c’era il bar Nazionale, locale storico frequentato in particolare dagli studenti che andavano alla Biblioteca civica.

Da oltre 10 anni il bar e i negozi - quello di ottica e quello di arredamenti - sono chiusi. E sul marciapiede, sotto il porticato, c’è di tutto: bottiglie, lattine, resti di cibo, cartacce.

Clochard stranieri e locali ci passano la notte, nonostante il proprietario abbia messo dei grossi tubi da impalcatura per rendere più difficoltoso l’accesso.

«Non basta - dice il comandante Ronchetti -: il nostro auspicio è che il proprietario dell’immobile chiuda con delle barriere il porticato, in modo da impedire l’accesso».

Il sindaco Renzo Caramaschi va oltre: «Mi auguro che vada in porto la trattativa con la Provincia che punta a realizzare all’interno dell’ex complesso Ina la nuova sede del Museo archeologico di Ötzi».

La trattativa va avanti da tempo, ma finora non si è trovato ancora un accordo.

Per il momento dunque non rimane che cercare di contenere il degrado.

«Noi facciamo quello che possiamo - spiega il comandante Ronchetti -: le nostre pattuglie oggi sono sempre più impegnate per controlli sul territorio. L’obiettivo è quello di evitare bivacchi e problemi di ordine pubblico. Anche l’ultima notte, una delle pattuglie ha dovuto sgomberare tre romeni accampati sotto il porticato del Teatro, in piazza Verdi. I posti nelle strutture messe a disposizione dal Comune per l’Emergenza freddo ci sono, ma i clochard, spesso e volentieri, preferiscono dormire all’aperto». Comune, Provincia e Commissariato del governo stanno lavorando ad un’ordinanza che dia al sindaco il potere di costringere queste persone ad andare nelle strutture, ma sembra un’operazione tutt’altro che semplice.













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