Ex Memc, si va al referendum

La Rsu ha esposto ieri agli operai la proposta dell’azienda con tagli al costo del lavoro e investimenti


di Ezio Danieli ; di Ezio Danieli


MERANO. I lavoratori del reparto monocristallo dell'ex Memc di Sinigo decideranno fra una decina di giorni se accettare o meno le proposte dell'azienda in merito alla riduzione del costo del lavoro. Intanto giovedì i sindacati dovrebbero sapere, finalmente, se il policristallo è stato o meno venduto "perché è evidente che le due questioni vanno avanti parallelamente", ha detto Maurizio Albrigo della Cisl.

Ieri pomeriggio, nel corso di un'affollata e lunga assemblea, è stato illustrata, dai sindacati e dalla Rsu, la proposta aziendale che prevede una riduzione del costo del lavoro dell'8,64 per cento "a fronte di precisi investimenti di 9 milioni di euro nei prossimi anni", precisa Albrigo che dice "di aver avuto l'impressione, nel corso dell'assemblea, che i lavoratori abbiano capito le cifre e soprattutto compreso che non perderanno eccessivamente: anzi, per molti di loro, il sacrificio sarà minimo".

L ’azienda ha comunicato di ritenere che la proposta discussa con la Rsu non avesse più margini di manovra. In pratica si tratta di prendere o lasciare. I lavoratori, che riceveranno nei prossimi giorni il testo definito della proposta aziendale, dovranno poi esprimersi in una consultazione referendaria sui contenuti della proposta relativa alla riduzione dei costo del lavoro. Avranno due giorni di tempo per accettarla o respingerla.

E se i 250 dipendenti del monocristallo dovessero non dare il loro benestare alla proposta finora concordata fra la direzione aziendale, la rsu e i sindacati territoriali cosa potrà accadere? Probabilmente lo stesso che è successo a Novara: l'azienda dovrebbe disdettare unilateralmente l'intera contrattazione di secondo livello a partire dal 1° gennaio del prossimo anno. I giorni sono decisivi per quanto riguarda il settore del monocristallo ma soprattutto per il policristallo, reparto che è stato chiuso a febbraio per decisione della Corporate americana. A metà di novembre scade la cassa integrazione guadagni per i lavoratori del poly. C'è bisogno, da parte di SunEdison, di comunicare se l'esito della trattativa di vendita è stata positiva. Il nuovo acquirente dovrebbe rilevare i cassaintegrati dal momento in cui inizierà a produrre a Sinigo.

La comunicazione dell'azienda è attesa con comprensibile ansia: se la vendita dovesse andare in porto, i dipendenti che sono ancora in cassa integrazione potrebbero riprendere a lavorare, magari usufruendo di altro periodo di cig che verrebbe autorizzato dal ministero al lavoro proprio perché la trattativa ha richiesto più tempo del previsto. E se invece la vendita del poly non dovesse concretizzarsi. “Sarebbe una sorta di incubo - conclude Albrigo - perché a quel punto si rimetterebbe in discussione anche la proposta aziendale sulla riduzione del costo del lavoro al monocristallo”.













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