Ex Pascoli, discarica ad orologeria 

L’abbandono. Due incendi in pochi giorni, dentro immondizie e degrado: ieri sopralluogo dei vigili urbani nell’edificio. Residenti esasperati Il Comune attacca l’assessore Bessone: «La manutenzione tocca alla Provincia». La replica: «Muriamo le finestre e mettiamo i vigilantes» 


PAOLO CAMPOSTRINI


Bolzano. Aspetta, aspetta, le vecchie Pascoli diventano la nuova discarica del disagio sociale. Dai muri sbrecciati, dai vetri in frantumi entra chiunque, l'altra notte anche il fuoco. E da quel monumento modernista in rovina la gente passa alla larga: «Beh, ho avuto paura, con tutto il fumo che usciva» dice un vicino. E che dice la Provincia? Perché dal 2014 quella scuola è sua. Non più del Comune. Tanto che Caramaschi la dice tutta: «So che l'assessore competente, quello al Patrimonio è in vacanza. Ma so che dovrebbero essere loro ad occuparsi della scuola. Ci sono stati ritardi nel progetto? Questo è un altro tema. La vera questione è che il buon proprietario deve controllare le sue cose, chiudere i varchi, metterle in sicurezza. Le vecchie Pascoli lo sono?». La polemica è innescata. In realtà sono un invito a nozze per gli sbandati quelle scuole: 12 settembre 2018, nella notte si organizza un rave party, residui del festino hard ovunque, sporcizia e polemiche; 11 ottobre 2018 , si sbriciola un muro , marciapiedi transennati; primavera di quest'anno, altri danneggiamenti volontari. Oggi il fuoco appiccato alle porte. Due volte in tre giorni.

Il sopralluogo dei vigili urbani

E la Provincia? «Stiamo prendendo nuove precauzioni contro il degrado» si difende Massimo Bessone, assessore leghista al Patrimonio. Ieri i suoi funzionari hanno fatto un sopralluogo. Conclusioni? «L'edificio è molto grande, ci sono accessi aperti un po' dappertutto» conferma Bessone. Il controllo è stato effettuato anche con gli agenti della polizia municipale, i quali non hanno potuto fare altro che riconoscere l'evidente degrado delle scuole. «In alcuni punti le catene poste per chiudere le porte d'ingresso sono state tagliate con delle cesoie», è stato uno dei primi riscontri dopo i controlli. Non un fatto tranquillizzante. «Abbiamo sporto denuncia in questura per danneggiamenti e violazione di domicilio», annuncia Bessone.

Le contromisure

Lo stesso assessore al Patrimonio ha già ipotizzato una prima serie di interventi: 1) sgombero di tutto il materiale combustibile; 2) sorveglianza giurata, ma con rischi di possibili ricorsi contro una aggiudicazione diretta del compito; 3) «Per scongiurare questa ipotesi, come soluzione estrema - aggiunge - stiamo anche ragionando se ci conviene murare le finestre». Insomma, si corre ai ripari. Ma il Comune insiste: «La Provincia deve fare di più per mettere in sicurezza le ex Pascoli e così tranquillizzare i cittadini» commenta a sua volta Juri Andriollo, assessore comunale alla Cultura. Direttamente interessato alle sorti del progetto di riconversione delle scuole in nuovo polo bibliotecario, visto che la Civica è al limite. Ma questo apre l'altro fronte: i ritardi nell'attuazione del progetto. Che è di vecchia data: prime idee nel 2000, assegnazione all'architetto Fingerle nel 2006, preliminare nel 2011, bando di assegnazione lavori nel 2016, aggiudicazione a Condotte nel 2017. L'ex assessore Tommasini contava di avviare la demolizione dopo pochi mesi, niente. Da allora è stato dato il via al progetto definitivo nel 2019 e la commissione urbanistica del Comune ha detto sì. Ecco perché l'altro tema sono i ritardi. Condotte è in crisi dal 2018, quando è finita in concordato fallimentare e commissariata. Dunque? «Dobbiamo andare avanti - dice a sua volta Vettorato, assessore provinciale alla cultura italiana - perché il polo è strategico».

Polo bibliotecario in stallo

I ritardi di Condotte, la sua crisi ancora in corso, sono l'interfaccia del degrado. «Loro hanno presentato il progetto definitivo, Provincia e Comune hanno dato le autorizzazioni. Adesso mi aspetto a breve che Condotte dia le garanzie necessarie» sostiene Bessone. Leggi: le fideiussioni. In realtà il quadro non è chiaro. Perché la società commissariata potrebbe cedere alcuni grossi appalti (come le ex Pascoli e il carcere a Bolzano) ad acquirenti potenti: Salini Impregilo, Passera o Rizzani De Eccher. Intanto le opposizioni attaccano. Urzì e i 5Stelle non vogliono che si abbattano le vecchie scuole. Ma la Lega, ora al governo, spinge per il contrario. Adesso il degrado che sta diventando non solo esteticamente riprovevole ma anche socialmente pericoloso, è una autentica emergenza.

Il sindaco attacca

«Ricordo che gli attuali consiglieri della Lega hanno impostato la loro campagna elettorale facendosi ritrarre nei cortili sporchi delle Pascoli - polemizza il sindaco, facendo riferimento ad un flash mob di Carlo Vettori - ora che sono al governo provinciale dovrebbero garantire la sicurezza di tutti: di chi vive fuori ma anche di chi entra di notte illegalmente. Vanno chiuse porte e finestre e il futuro cantiere andrebbe protetto». Insomma, i ritardi stanno provocando conseguenze politicamente rilevanti. «Tornare indietro? No, siamo già troppo avanti» risponde Bessone. E Vettorato: «Si sono spesi milioni per il progetto, e quest'ultimo riguarda il futuro della cultura in città». Ma il timore è che i tempi di Condotte siano lunghi. E legati a dinamiche che con le vecchie Pascoli c'entrano poco, come cessioni e dismissioni di frazioni d'impresa o di appalti già assegnati.

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