Expo trampolino di lancio per i temi dell’Euregio

Inaugurata ieri a Milano l’iniziativa che ci farà conoscere di più anche all’estero Kompatscher: «Pronti nuovi progetti transfrontalieri, a cominciare dai trasporti»


di Alan Conti


BOLZANO. Sette giorni, ovvero il tempo che l’Euregio avrà a disposizione per posizionarsi al meglio in quella vetrina mondiale che è l’Expo di Milano.

Un potenziale da 20 milioni di visitatori da maggio a ottobre, già 6 dal giorno dell’apertura e la speranza che siano tanti a varcare i padiglioni in questo periodo.

I temi. Ieri, dunque, l’inaugurazione ufficiale della Settimana dell’Euregio che presenterà al mondo, ogni giorno, una tematica differente ma aderente al tessuto delle tre Regioni. Si parte oggi con le Dolomiti per poi puntare su cibo e innovazione, location cinematografiche (zampino del Bls?), green economy, wellness e sport. D’accordo il fil rouge dell’esposizione universale sarebbe l’equilibrio alimentare nel mondo, ma l’occasione è troppo ghiotta per non allargare il discorso.

Le collaborazioni. Ovviamente ieri all’inaugurazione c’erano i presidenti Arno Kompatscher, Ugo Rossi e Günther Platter.

«Vogliamo promuovere e comunicare i valori e i progetti che caratterizzano l’area transfrontaliera del Tirolo storico. La sostenibilità alpina sarà al centro di tutto». Ricordiamo che per una settimana tematica all’interno dello stand dell’Alto Adige si spendono 432.000 euro .

Per dare più concretezza agli intendimenti (aspetto dove non sempre l’Euregio brilla) ecco una promessa importante. «Stiamo per mettere a punto - hanno detto i tre presidenti - una collaborazione importante per quanto riguarda i ticket del trasporto pubblico che vedranno delle formule valide in tutti e tre i territori».

I testimonial. Passino i governanti e le necessarie rappresentanze istituzionali, ma la Settimana dell’Euregio sarà caratterizzata dalla presenza di diversi testimonial d’eccezione. Un modo anche questo per attirare pubblico.

Ecco, dunque, che a Milano si vedranno i volti del viticoltore altoatesino Alois Lageder, l’alpinista Hanspeter Eisendle, il campione mondiale di monociclo Fabian Schrott e le tuffatrici Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, sincronizzate anche negli eventi. Spazio pure ai club alpini come Avs, Cai, Sat e Oeav.

Le aziende altoatesine. Sono diverse le aziende altoatesine che hanno deciso di lasciarsi coinvolgere nell’avventura dell’Expo. Tra le tante la Rosenbaum di Nalles ha legato il proprio nome come player gastronomico dello stand altoatesino. Stessa area scelta dalla Thun per fornire le tazzine da caffè. Leggermente spostata, invece, l’iniziativa di Forst che è partner ufficiale del ristorante Eataly: praticamente il core business del Padiglione Italia.

Lo stand altoatesino. La stand provinciale si sviluppa su un’altezza di 15 metri su piani realizzati in larice trentino. L’Albero della Vita, ovvero il simbolo principe di questa edizione di Expo, dista appena 200 metri dall’area altoatesina. Il che significa che praticamente tutto il pubblico dell’esposizione universale passa, anche accidentalmente, vicino allo stand. La location in questo caso è decisiva per avere il massimo della visibilità. Anche al di là delle settimane tematiche.













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