Ferruccio, ovvero l’altruismo è il primo ingrediente della vita

Cuoco per lavoro alla mensa scolastica e cuoco per generosità nella colonna della Protezione civile «La decisione quando ho visto i terremotati in Abruzzo». Non basta? É iscritto ad Avis, Aido e Admo


di Bruno Canali


LAIVES. Sfama per lavoro e poi, quando ha tempo libero, sfama per... altruismo. Per esempio, con un piccolo staff di volontari della Protezione civile, in occasione della recente esercitazione antipiena dell'Adige, ha dato da mangiare a un migliaio di persone, sfornando, dalla cucina da campo installata nel cortile della Scuola media tedesca di Egna, qualcosa come 2.400 canederli, 180 chili di goulash di manzo e, non bastasse, pure 2.380 panini, vettovaglie che hanno preso direzioni diverse in tutta la Bassa Atesina. Sono numeri ai quali lui, Ferruccio Ruzzon, è abituato. Anche se, come conferma sorridendo, «ogni volta è un'avventura, e per fortuna che a Egna l'emergenza era solo simulata».

Il succo, anzi per restare a tema sarebbe giusto dire il sugo, del discorso, è cuoco per lavoro e per... sempre.

«Come cuoco professionale coordino la cucina della mensa scolastica di Laives - esordisce Ferruccio Ruzzon - lo faccio da 22 anni e ogni giorno sono dai 1.000 ai 1.100 pasti che prepariamo. Se c'è l'attrezzatura, il resto non ci impressiona di certo».

Invece è stata un'impressione fortissima quella che ha convinto Ferruccio a entrare nel gruppo di volontari della Protezione civile provinciale.

«A colpirmi profondamente sono state le immagini televisive del terremoto in Abruzzo, dove veniva estratta dalle macerie una bambina. E' stato lì che in me è scattata la decisione: dovevo anch'io andare a scavare tra le macerie. All'inizio pensavo di farlo una volta in pensione, ma poi è stato più forte di me: ho chiesto di poter entrare nella Protezione civile e ancora prima di iscrivermi mi hanno chiamato per andare, tre giorni dopo ero in Abruzzo. Come detto, ero deciso a scavare tra le macerie e invece la “colonna sussistenza” mi ha arpionato ed eccomi qua, a preparare e distribuire pasti caldi quando c'è qualche emergenza».

L'allarme, per Ferruccio Ruzzon, può arrivare in qualunque momento, non solo nei casi estremi di terremoti o alluvioni.

«No, no - spiega - succede anche quando, ad esempio, Protezione civile e volontari cercano dei dispersi: al campo base ci installiamo anche noi per dar da mangiare a tutti e, quando possiamo, anche ai cani da ricerca».

Logico allora che le esperienze, le sensazioni forti, i ricordi siano gli ingredienti principali nella sua vita.

«Esperienze? Tantissime, belle e meno belle come è ovvio. Della gente d'Abruzzo ad esempio porto un ricordo indimenticabile, quel calore unico col quale ci hanno accolti nonostante la tragedia. Laggiù ho conosciuto persone e luoghi che non potrò dimenticare. Siamo intervenuti anche in occasione del terremoto in Emilia e lì l'accoglienza mi è parsa più freddina, probabilmente perchè a essere danneggiate sono state tante fabbriche dove lavorano cittadini extracomunitari che magari non ci capivano bene».

Un altro ambito di intervento della Protezione civile è quello dell'assistenza sull'autostrada quando ci sono chilometri di incolonnamenti, d'estate come d'inverno.

«In questo caso - continua Ferruccio - potremmo scrivere veramente un romanzo: quando ci sono questi blocchi autostradali percorriamo le corsie a piedi portando in inverno tè caldo e coperte termiche e in estate acqua fresca. Incontriamo veramente di tutto: dall'automobilista inferocito che ci insulta anche se non c'entriamo nulla, a quello che ci ringrazia e vuole fare la foto assieme, fino a chi ci vorrebbe pagare. E' veramente tutto un mondo racchiuso in pochi chilometri di autostrada bloccata».

Ma poteva lo spirito altruista di uno come Ferruccio Ruzzon, limitarsi a stare dietro la cucina da campo della Protezione civile? No, e infatti è anche iscritto all'Avis, all'Admo e all'Aido, associazioni che in comune hanno «il dono senza chiedere nulla in cambio».

E quando finalmente trova un po' di tempo libero, va in palestra a Laives, dove pratica karate con il Karate Club Laives.

«Unico rammarico - conclude - è che i giovani impegnati nella solidarietà sono pochi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità