Festa triste, nel ricordo dell’ispettore

La tragedia di Mario Morgavi ha caratterizzato gran parte della cerimonia di ieri mattina per il 160esimo della fondazione


di Mario Bertoldi


MERANO. E’ stato un anniversario della fondazione del Corpo caratterizzato dal grande cordoglio per la recente scomparsa dell’ispettore capo Mario Morgavi. Rettitudine, preparazione professionale, doti umane: la sua figura ha accompagnato in più occasioni la cerimonia di ieri in un Kursaal gremito per il 160esimo dalla fondazione. Un modo per stringersi ancora una volta attorno alla moglie e ai figli presenti in sala con la disperazione nel cuore. In segno di lutto e rispetto è stato anche annullato il tradizionale rinfresco finale. Il ricordo dell’ispettore deceduto nel tragico incidente sulla A22 ha caratterizzato anche le prime battute dell’intervento del questore Dario Rotondi. «Io stesso che pur ho avuto modo di apprezzare le sue grandi doti umane e professionali - ha detto - sono rimasto sorpreso dalla quantità e dalla sincerità delle testimonianze di grande affetto che gli sono state rivolte dai tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e la possibilità di lavorare con lui».

La polizia è ancora in lutto per la perdita dell’ispettore ma la festa per l’anniversario della fondazione è anche tradizionale appuntamento per valutare la salute interna e l’efficacia del lavoro svolto al fine di contrastare micro e macro criminalità. In questo senso il bilancio tracciato dal questore (che andrà tra breve in pensione per raggiunti limiti di età dopo 45 anni di servizio) si è rivelato positivo e tranquillizzante anche se lo stesso Rotondi ha parlato di «luci che si alternano alle ombre in un territorio che comunque gode di livelli di sicurezza di assoluto valore». Il questore ha sottolineato l’importanza del «forte controllo sociale svolto dalla popolazione che per spirito civico si rende parte molto diligente nell’osservazione delle attività sospette e nel trasmettere più che tempestivamente ed in maniera completa tali informazioni alle Forze di polizia». L’ottimo rapporto di collaborazione con i cittadini è uno dei punti di forza della polizia. E, come già accennato, i risultati sono buoni dato che la statistica indica un calo dei reati denunciati nel 2011 dello 0,15 per cento. Una flessione modesta ma che indica un importante inversione di tendenza dato che l’anno precedente i reati denunciati erano aumentati di oltre il 5 per cento.

Tutti i dati fanno comunque riferimento a numeri modesti. A livello statistico, dunque, sono soggetti a forti variazioni percentuali sia in senso positivo che in negativo. Anche per questo non deve impressionare l’incremento del 33 per cento fatto registrare dalle rapine, intese come furti di strada con violenza.

Molto rare, invece, le rapine a mano armata (in un anno una sola in banca e nessuna negli uffici postali). Continuano a preoccupare i reati sessuali, compresi quelli relativi ai minori. Nel 2010 i casi denunciati erano aumentati del 57 per cento, lo scorso anno è stata registrata una flessione del 9 per cento ma il fenomeno non può essere sottovalutato. «In questo tipo di reati - ha ricordato il questore Rotondi - a causa della particolare vulnerabilità delle vittime, occorre sempre tenere alta la guardia , specialmente da parte di famigliari ed educatori perchè buona parte dei reati a sfondo sessuale, con o senza minori coinvolti, avviene in ambito famigliare o in altri ambienti in qualche modo conosciuti dalle vittime».

Soddisfazione è stata poi espressa dal questore per l’andamento dell’Adunata nazionale degli alpini la cui perfetta organizzazione ed il senso di responsabilità dimostrato da tutti hanno permesso di vivere tre giorni di vera festa popolare per tutti, fugando ogni timore di possibili «attriti» che erano sorti alla vigilia.

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