Feste, basta autorizzazioni fino a duecento spettatori

Via libera da parte della giunta che porterà la legge in Consiglio a settembre Soddisfatti gli organizzatori: «Con meno oneri burocratici ci saranno più eventi»



BOLZANO. Il Decreto Valore Cultura, varato dal Governo italiano a fine maggio, lo diceva a chiare lettere: «Vengono liberalizzati gli spettacoli dal vivo per piccoli numeri (sotto pubblico di 200 persone)».

Per “liberalizzati” si intende che chi vuole organizzare concerti con un numero di spettatori piuttosto ristretto, come nei nostri tanti centri giovani, non ha più bisogno di percorrere il penoso e lungo iter burocratico. In pratica al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, viene apportata la seguente modifica, tra le altre: «Per eventi fino ad un massimo di 200 partecipanti e che si svolgono entro le ore 24 del giorno di inizio, la licenza è sostituita dalla segnalazione certificata di inizio attività».

Walter Eschgfäller, che tra le altre cose si occupa dell’ufficio Informazione Siae-Enpals, invece l’ha fatto e ha intuito al volo che sarebbe stata una grossa chance per gli organizzatori di piccoli concerti nella nostra Provincia. «Prima mi sono rivolto al Consorzio dei Comuni, dove mi è stato detto che non sarebbe stato recepito in Alto Adige in quanto la legge che regolamenta le manifestazioni pubbliche, che risale al settembre 2013 non prevede questa possibilità. Ma io sono andato avanti, ho informato i media e poi ho scritto sia a Arno Kompatscher che a Philipp Achammer. Achammer è giovane, e molto attento e sensibile ai problemi dei giovani, e mi ha promesso che avrebbe mandato avanti la cosa». Nei giorni scorsi la proposta è stata approvata dalla giunta, poi il decreto dovrà essere approvato dal consiglio che lo inserirà nella legge omnibus, in discussione in settembre.

Quindi, fino ad allora, non cambia niente. Ovvero? «Chi vuole organizzare anche un piccolo concerto deve armarsi di tempo, soldi e pazienza. Prima deve andare all’ufficio licenze a ritirare il modula per la richiesta e quello per i versamenti. Poi deve comprare la marca da bollo. In tutto 32 euro. Poi deve pagare la tassa comunale di 25 euro. Quindi deve consegnare il tutto di nuovo all’ufficio licenze. Ma non è finita: dopo 5 giorni deve tornarci per ritirare la sua licenza», spiega Eschgfäller.

E adesso cosa cambierà? «La strada è spianata. Speriamo che i giovani musicisti e gli organizzatori ne approfittino e che si facciano più concerti in questa provincia. La burocrazia ha sempre frenato certe manifestazioni, soprattutto giovanili. Speriamo che anche qui ci si renda conto che la musica, anche la musica rock, è cultura...».

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