Fiducia a Draghi, il «sì» convinto della Svp 

Il voto. Il discorso del presidente del Consiglio al Senato trova il beneplacito la Stella alpina. Manca però un accenno alle autonomie speciali Unterberger: «Bene sull’Europa, peccato per la vicenda delle ministre». Durnwalder: «Useremo tutti i contatti costruiti in questi anni» 



Bolzano. Dalla Svp al Senato ieri sera un sì convinto alla fiducia al governo Draghi. Anche se il nuovo presidente del Consiglio nelle dichiarazioni di ieri mattina a Palazzo Madama ha «dimenticato» le autonomie. Oggi il voto alla Camera. Nel discorso, comunque piaciuto ai senatori del Gruppo per le autonomie, non è comparso l’accenno alle minoranze linguistiche e alle autonomie speciali che spesso accompagna i discorsi dei neo premier che possono contare sul voto della Svp. «Conte si ricordava sempre delle autonomie», ricorda la capogruppo Julia Unterberger. Questa volta però i voti dei senatori del Gruppo per le autonomie non saranno indispensabili, mescolati nella maggioranza larghissima di Draghi. La Svp in ogni caso non ha esitato. Voto a favore, non astensione o «no». «Come fai a dire “no” a Draghi, tanto più dopo averlo sentito dire in faccia a Salvini che l’Italia dovrebbe cedere all’Ue una parte di sovranità?», così Julia Unterberger. Al governo con Pd, M5S Iv e Leu ci sono anche Lega e Forza Italia, una novità che soddisfa la parte di Svp che guarda verso il centrodestra. Il mancato accenno di Draghi alle autonomie speciali non preoccupa Meinhard Durnwalder: «Era prevedibile. I temi della pandemia (crisi economica, piano di vaccinazione, recovery fund) prevalgono su tutto. Per fortuna abbiamo coltivato contatti un po’ con tutti e ci potranno dare una mano». Per Julia Unterberger e la Svp l’europeismo netto del discorso di Draghi non è una sorpresa, ma una gradita conferma. Dalla senatrice non solo elogi: «Nella composizione del governo emerge un equilibrio (nelle forze politiche, ndr) che viene meno se guardiamo all’esecutivo dal punto di vista della presenza delle donne». E peccato, certo, «per il mancato passaggio sull’autonomia». Julia Unterberger nel suo intervento ha reso onore all’ex premier Conte e ai ministri Gualtieri e Amendola: «Hanno portato a casa il più grande pacchetto di aiuti della storia». L’ironia: «Grazie a lei i sovranisti sono diventati europeisti, gli irresponsabili responsabili». Sì annunciato per oggi alla Camera da Michaela Biancofiore (Forza Italia): «Il discorso di Draghi si può sintetizzare in tre direttrici: amore per l’Italia, rispetto per il Parlamento sovrano e coraggio. Tanto coraggio, specie per vincere la battaglia della pandemia sanitaria ed economica».

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