Bolzano. Verranno celebrati questo pomeriggio, nelle Giudicarie, i funerali di Paolo Valenti, il boscaiolo molto noto negli ambienti sportivi anche in Alto Adige, rimasto vittima l’altro giorno di un incidente sul lavoro mortale. Ieri a casa Valenti, a Bondo, è stato un interminabile andirivieni di gente. La disgrazia che qualche ora prima si era abbattuta all’interno di quella famiglia aveva dimensioni indescrivibili e destinate a lasciare il segno. Il paese già da qualche ora era scosso, anche nel vicinato, dalla notizia di quanto avvenuto a Zeller, sui monti di Tione. Una triste realtà che cresceva e trovava tragiche conferme con il passare delle ore. La morte di quell’uomo di 36 anni, padre di tre bambini e con un passato calcistico di rilievo nelle file del Bolzano, ha lasciato un senso di vuoto in paese. Intanto in Alto Adige sono in molti a volerlo ricordare anche tra gli ex compagni di squadra del Bolzano. Demis Franzoso, storico capitano del Bolzano, ha condiviso con Paolo Valenti la stagione 2005 - 2006, la migliore dell'ultimo mezzo secolo del sodalizio biancorosso. Una sola annata assieme, ma quanto basta per lasciare il segno. Per ricordare Paolo come un compagno di quelli che vorresti sempre avere in campo e nello spogliatoio. L'annata della compagine guidata all'epoca da Ennio Gazzetta, l'indimenticato "Sceriffo" di Mira, vide la compagine cittadina raggiungere uno strepitoso quarto posto nel girone C con annessa qualificazione ai playoff e i quarti di finale di Coppa Italia di serie D. Il Bolzano affrontò il Vodafone Cervia, la compagine romagnola guidata da "Ciccio" Graziani e protagonista del reality show "Campioni - Il Sogno".

E, proprio alla sfida d'andata contro il Cervia, è legato un bellissimo ricordo dello sfortunato Paolo. "Vincemmo 4 a 3 - ricorda capitan Franzoso -, dopo essere stati sotto di due reti (1 a 3, ndr) e per tutti noi fu un momento incredibile. Valenti giocò una grandissima partita, come tutti del resto, segnò il gol del provvisorio 3 a 3 con un colpo di testa e, diciamo, che il numero uno del Cervia ci mise molto del suo. Ebbene lui ci scherzava su e diceva che aveva "spaccato" le mani del portiere per quanta forza aveva messo in quell'incornata. Sono giorni bruttissimi, molto tristi. Abbiamo perso un ragazzo genuino e pulito, che qui a Bolzano si era fatto voler bene da tutti sin da subito. Quando l'ho saputo non ci volevo credere".