Roland Dellagiacoma (comitato scientifico): «C’è molto da fare, ma ora abbiamo cambiato marcia»

Fondazione Dolomiti, 2 mesi all'esame

Due mesi di tempo per prepararsi all'"esame" dell'Unesco. È la prova che attende la Fondazione Dolomiti Unesco, in vista della visita, programmata per la prima decade di ottobre, dell'esaminatore


Maurizio Di Giangiacomo


BOLZANO. Due mesi di tempo per prepararsi all'"esame" dell'Unesco. E magari superarlo. È la prova che attende la Fondazione Dolomiti Unesco, in vista della visita, programmata per la prima decade di ottobre, dell'esaminatore: si tratta dell'australiano Greame Worboys.

L'agenda dei prossimi, pressanti impegni è stata stilata in occasione della prima riunione congiunta del comitato tecnico (composto da rappresentanti delle 5 Province e delle due Regioni che siedono nel consiglio d'amministrazione della Fondazione) e del comitato scientifico, composto dal biologo feltrino Cesare Lasen, dal museologo padovano Marco Tonon, dall'antropologo e past president del Cai Annibale Salsa, dal docente universitario friulano Mauro Pascolin e dall'altoatesino Roland Dellagiacoma, già direttore della Ripartizione natura e paesaggio della Provincia autonoma di Bolzano.

All'incontro hanno poi preso parte anche due dei quattro consulenti della Fondazione, l'architetto Cesare Micheletti ed il geologo Mario Panizza. «Il programma della visita di Worboys è molto fitto - spiega lo stesso Dellagiacoma -, lo scienziato australiano avrà un sacco di domande da farci, vale a dire le prescrizioni che erano state fatte all'atto del riconoscimento del sito. A cominciare dall'istituzione della Fondazione, avvenuta il 13 maggio del 2010. E fin qui ci siamo.

Un ostacolo decisamente più difficile è sicuramente l'individuazione di una strategia generale di gestione dei siti, vale a dire accordi di governance per la gestione coordinata tra istituzioni ed enti che hanno una base giuridica diversa, che richiederà l'armonizzazione degli strumenti di pianificazione; e ancora il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio e la garanzia del finanziamento della Fondazione».

«I membri del comitato tecnico assicurano che entro i termini saranno pronti i piani di gestione dei 9 siti - prosegue Dellagiacoma - così come la strategia per il turismo sostenibile, che è stata affidata alla Provincia autonoma di Bolzano e della quale è stata incaricata l'Eurac. A questa si ricollega la regolamentazione del traffico sui passi dolomitici, sulla quale sarà difficile se non impossibile avere un voto politico, ma ci sarà almeno una proposta».

Dellagiacoma non si nasconde che la strada della Fondazione Dolomiti Unesco è tutta in salita ed il tempo stringe. «Abbiamo a disposizione solo due mesi, qualcuno in agosto non potrà andare in ferie, bisognerà correre - conclude -, ma mi sembra che la Fondazione abbia finalmente cambiato marcia. La sede operativa rimane Cortina, ma ora mi sembra chiaro che le 5 Province e le 2 Regioni andranno coinvolte maggiormente. Il solo fatto che d'ora in poi il comitato tecnico si riunirà ogni lunedì è un dato positivo».

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