Fondi riservati, Codacons escluso
Il giudice respinge la costituzione di parte civile. L’accusa è peculato
BOLZANO. Nessuna legittimazione ad agire in rappresentanza dei cittadini nell’ambito di procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione. Ieri il giudice dell’udienza preliminare Schönsberg ha respinto l’istanza di costituzione di parte civile depositata dal Codacons nell’ambito del procedimento penale a carico dell’ex governatore Luis Durnwalder (assente in aula) accusato di peculato in relazione alla vicenda dei cosiddetti fondi riservati. Astrattamente l’associazione avrebbe potuto essere legittimata ad agire dato che nel proprio statuto viene indicata la finalità di tutela degli interessi dei consumatori (e dunque dei cittadini) anche nei confronti della pubblica amministrazione. In effetti l’avvocato Stefano Fassa (che ha illustrato ieri in aula l’istanza di costituzione) ha posto l’attenzione proprio sul ruolo dell’associazione secondo quanto stabilito dallo statuto. «Nello statuto del Codacons - ha sottolineato il legale - è prevista anche la facoltà di costituirsi parte civile in caso di processi che riguardino la cattiva amministrazione pubblica come in questo caso». L’istanza del Codacons ha subito trovato l’opposizione in aula degli avvocati di Luis Durnwalder e cioè Gerhard Brandstätter di Bolzano e Domenico Aiello di Milano. Pochi i precedenti processuali che hanno riconosciuto il diritto del Codacons ad agire in procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione. L’avvocato Fassa ha potuto però ricordare in aula la decisione favorevole del Gup di Torino che ammise la costituzione di parte civile nel procedimento avviato a carico del governatore Cota e di 29 consiglieri regionali piemontesi. Non è però bastato. Il giudice Schönsberg ha infatti rigettato l’istanza ritenendo che il Codacons sia legittimato ad intervenire solo per questioni che abbiano alla base la lesione degli interessi dei consumatori. In altre parole il giudice ha stabilito che il Codacons è legittimato ad agire anche per reati contro la pubblica amministrazione che abbiano leso i diritti dei consumatori come potrebbe essere, ad esempio, un caso di corruzione sull’aggiudicazione di un appalto che abbia alterato le regole di mercato. Non è ovviamente il caso del procedimento a carico dell’ex governatore Luis Durnwalder. L’udienza è stata aggiornata al 26 novembre prossimo (ore 14) quando si entrerà nel merito della richiesta di rinvio a giudizio depositata dalla Procura. Ricordiamo che l’atto d’accusa è costituito da 172 cartelle dattiloscritte con le tabelle delle spese contestate ma effettuate sulla base di quanto previsto dalla legge provinciale ad hoc dell'agosto 1994. Il periodo contestato va dal 2004 al 2012 per una somma complessiva di 556.189,65 euro.
L'ex governatore non è accusato di aver utilizzato per fini personali i soldi disponibili del fondo, ma di averli usati in maniera non conforme alle norme generali della contabilità pubblica che non possono essere disattese da una semplice legge provinciale. A fare da battistrada su questo punto c'è un pronunciamento della Corte di Cassazione del 2009. (ma.be.)
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