Fondo sociale, duro scontro tra uffici

Davanti alla commissione di inchiesta Flaim e Plitzner escono allo scoperto: «Rapporti difficili con l’ufficio di gestione»



BOLZANO. Scontro tra uffici sullo scandalo dei fondi Fse. È stata tesa ed esplicita la seduta di ieri della commissione di inchiesta provinciale sul fondo sociale. La commissione, presieduta da Elena Artioli, ha invitato ieri Cinzia Flaim, che dall’agosto 2013 si trova a capo dell’area Autorità di Audit per i finanziamenti comunitari, e il suo predecessore Albert Plitzner.

La Provincia è ancora nel mezzo della vicenda dei 150 milioni di euro del programma 2007-2013 del Fse congelati dalla Commissione europea per le pesanti irregolarità riscontrate. È in corso la trattativa con Bruxelles, basata sulle controdeduzioni della Provincia, che deciderà quanti progetti e quanti milioni potranno essere salvati. Tra le novità, l’insediamento ieri negli uffici di Claudio Spadon, l'esperto esterno nominato dalla giunta come autorità di gestione del Fse.

Elena Artioli (Team A) riferisce così l’audizione di ieri: «Il resoconto dei due funzionari, e in particolare di Cinzia Flaim, ha sottolineato le difficoltà di comunicazione con l’ufficio di gestione dei fondi». Secondo i due funzionari, prosegue Elena Artioli, «l’ufficio di gestione dei fondi di fronte ai rilievi mossi da Bruxelles avrebbe fornito delle controdeduzioni voluminose, ma non articolate. La sensazione è che le controdeduzioni non sarebbero state adeguate per evitare la procedura di sospensione dei fondi».

Proprio al tema delle controdeduzioni sarà dedicata la seduta di lunedì prossimo della commissione d’inchiesta, che ha invitato i proponenti degli otto progetti che vennero controllati dalla Commissione europea e dalle cui irregolarità di rendicontazione scaturì lo scandalo. Si tratta di progetti della Fondazione Mahler, la «best practice» del Tribunale di Bolzano, la formazione continua del Bauernbund, Iveco, coop Albatros, Kvw Bildung e Apa. «Inviteremo tutti, tranne il Tribunale, perché il progetto venne curato interamente dagli uffici», anticipa Elena Artioli, «Il tema delle controdeduzioni è decisivo, come è emerso anche nella audizione odierna. La sensazione è che i problemi con i progetti fossero di modesta entità. Ciò che vogliamo capire come commissione è se il materiale inviato dagli uffici avesse recepito le precisazioni fornite dalle aziende e dalle cooperative i cui progetti erano stati bloccati. Le controdeduzioni sono state preparate a regola d’arte? Anche l’Ue è del parere che l’Area Audit funzioni, i problemi sarebbero sempre arrivati dall’ufficio di gestione. È emerso che non esiste neppure un programma per inviare la documentazione in tempi utili a Bruxelles». Hans Heiss (Verdi) riassume così l’audizione di ieri: «Servono altri approfondimenti per chiarire le responsabilità, ma quanto riferito da Cinzia Flaim è stato significativo sulla evidente differenza di vedute tra ufficio gestione e Audit». (fr.g.)

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