Fortezza-Ponte Gardena, 400 milioni dall’Europa

Alfreider: «La tratta d’accesso altoatesina diventerà prioritaria in ambito Ue» Il brissinese Vontavon (Svp): i sindaci vogliono garanzie sul progetto esecutivo


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. I sindaci della val d’Isarco, da Fortezza a Ponte Gardena, chiedono garanzie sul tracciato della tratta d’accesso del Bbt, per la quale finora sono stati poco coinvolti. A farsi interprete di questa voglia di chiarezza è stato l’Obmann della Svp brissinese Willy Vontavon nel corso di un recente vertice a Bruxelles. Il progetto definitivo, come noto, dovrebbe essere elaborato entro la fine del 2014 e questa, pertanto, è la fase decisiva per apportare ritocchi più e meno importanti. A fornire le prime garanzie, almeno sui finanziamenti, è stato ieri il deputato della Svp Daniel Alfreider, che per la costruzione del Tunnel di Base si è mobilitato anche in ambito parlamentare. «La buona notizia - commenta Alfreider - è che entro luglio dovremmo riuscire ad ottenere 400 milioni di euro solo per la realizzazione della tratta d’accesso da Fortezza a Ponte Gardena. E questo grazie all’Unione Europea, che aumenterà - salvo improbabili dietrofront dell’ultimo minuto - il cofinanziamento fino al 40% trasformando la tratta da nazionale a prioritaria e funzionale in ambito europeo. Avendo seminato bene possiamo già contare su una promessa sulla carta, ma non appena saranno approvati i finanziamenti dal 2014 al 2020 avremo anche un’importante garanzia in tal senso». A breve sono previsti anche dei nuovi incontri con i sindaci interessati. «Ne abbiamo avuti già diversi e altri seguiranno a breve».

Per quanto attiene i finanziamenti Konrard Bergmeister di Bbt Se assicura che «sta per essere formalizzato un accordo quadro tra Italia e Austria, con la benedizione dell'Unione Europea», che attualmente contribuisce con il 30 per cento ai lavori di costruzione e che prevede un possibile aumento al 40% per il futuro. A sottolineare la necessità del tunnel sono anche i 40,7 milioni di tonnellate l'anno di traffico al Brennero. Nel 2019 sui due versanti, tra Italia e Austria, saranno occupati nei lavori 1200 addetti con un importante ricaduta anche sull'indotto locale. «Nel 2025 avremo un tunnel - sottolinea l'eurodeputato Dorfmann, che sta cercando di tutelare a Bruxelles anche le ragioni della val d’Isarco - che contrariamente a ciò che sostengono gli scettici sarà un motivo di vanto anche per la nostra terra. Altro che vertice di crisi, come avevano ipotizzato nei giorni scorsi alcuni media austriaci. Semmai quello di Bruxelles è stato un ulteriore passo in avanti». Per il deputato Svp Alfreider bisogna fare i “compiti a casa” per recuperare anche i 550 milioni del tesoretto A22. «Quello era il fondo ferrovia e non ha senso tenere i soldi in conto capitale. Bisogna investirli, a prescindere dal rinnovo della concessione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità