Francesca dona il midollo osseo e salva una bimba


Massimiliano Bona


SALORNO/ORA. Donare il midollo osseo e riuscire a salvare la vita di una bimba: questo piccolo "miracolo" ha avuto per protagonista un paio di settimane fa Francesca Coller, 29 anni, nipote del presidente dell'Admo Mauro Scrinzi. L'intervento è durato pochissimo, ma la gioia provata dalla giovane donna è stata incredibile. Il suo racconto, dal momento in cui le è stato comunicato che era "compatibile" all'operazione, ne è la testimonianza più sincera. «Non so bene - racconta Francesca - che parole utilizzare perché è un'emozione molto particolare, davverio unica». Questa storia a lieto fine è iniziata il 6 luglio scorso, con una telefonata dal centro trasfusionale. «Mi hanno spiegato che probabilmente ero compatibile con un malato non italiano e la notizia mi è stata confermata due giorni dopo. Sulle prime mi sembrava così strano, quasi impossibile. Mi sono chiesta: ma tocca davvero a me?».  Poi, nel breve volgere di qualche giorno, si è avuta la certezza: Francesca sarebbe riuscita a salvare una vita. «Ho saputo che il 20 settembre avrei donato il midollo osseo ad una bambina americana. Quando, quel martedì mattina, mi sono venuti a prendere per portarmi in sala operatoria ero incredula e spaesata».  Quel senso di smarrimento è svanito però pochi istanti più tardi. «Quando sono entrata in sala sono stata accolta da persone favolose che tra chiacchiere e battute mi hanno messa a mio agio e, senza nemmeno rendermene conto, mi sono addormentata».  Francesca, poi, ha sentito la voce dell'anestesista che la chiamava. «La prima domanda che mi sono fatta è stata "già sveglia?". Il secondo pensiero è andato al mio midollo, alla parte di me che avrebbe viaggiato oltreoceano per essere infusa nel corpicino della mia "gemellina". Il terzo pensiero è stato per Alessandro Polì, un bambino davvero meraviglioso che sta facendo un lungo percorso verso la guarigione dopo aver ricevuto il midollo da una ragazza tedesca». La permanenza in ospedale è stata breve, 24 ore appena. «Il giorno dopo sono stata dimessa e una volta arrivata a casa la prima cosa che ho fatto è stata sdraiarmi sul divano per dare spazio ai miei pensieri. Mi sono chiesti una, dieci, cento volte come stava la mia "gemellina". Volevo sapere se aveva già ricevuto l'infusione di midollo. Ho pensato anche ai suoi genitori, che in questa donazione riponevano tantissime speranze».  Non sono stati, peraltro, pensieri negativi.  «Anzi, sono state riflessioni che hanno contribuito a creare delle emozioni e che purtroppo non riesco a trasmettervi, almeno a parole. Ora il mio pensiero è altrove: penso alla famiglia della ragazzina che sta iniziando a contare i giorni dalla rinascita della piccola e ovviamente sto immaginando la bambina - di cui mi piacerebbe conoscere il nome - che deve affrontare il suo sentiero in salita per poter raggiungere la vetta. Ci penso moltissimo e chissà se un giorno avrò la fortuna di incontrarla». Sono sempre più le persone che chiedono a Francesca cosa l'abbia spinta a fare la donatrice. «A tutti rispondo: se me lo chiedete non lo saprete mai». Il suo invito è quello di andare all'ospedale San Maurizio di Bolzano per un semplice prelievo del sangue, per farsi tipizzare, e aiutare magari anche Walter Todeschi, il 49enne di Salorno, sposato con due bellissime figlie, che fino a poco tempo fa lavorava alla Fucine Alto Adige di Cortaccia. I fratelli non sono compatibili e per lui si sono mobilitati i compagni e gli amici dello Sports College. Walter ha un linfoma ed è già in lista d'attesa per un trapianto di midollo all'ospedale di Genova.      LE CIFRE DELL'ADMO Oltre 5.300 donatori potenziali  L'Admo è nata nel 1992. I potenziali donatori altoatesini sono 5300 dei quali 42 hanno già donato. Sono inseriti nel registro provinciale all'ospedale San Maurizio e sono stati tipizzati. I loro dati rimangono a disposizione per pazienti malati di leucemie, linfomi e di altre malattie del sangue. Per iscriversi al registro donatori midollo osseo basta un prelievo di sangue al braccio. Ci si può iscrivere dai 18 ai 38 anni; bisogna avere un peso superiore ai 50 kg e si può donare fino ai 55 anni. Chi vuole iscriversi può telefonare allo 0471-908290. Il registro nazionale donatori di midollo osseo ha sede a Genova all'ospedale Galliera. Info sull'associazione sul sito www.admobz.com o telefonare il mercoledì mattina dalle 10 alle 12 allo 0471-400823.

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