Franch e Konder eletti. Il Covid accelera i tempi 

Il Comune. La paura del contagio fa cambiare il programma  Già votati la presidente e il vicepresidente. E domani Caramaschi porta al voto la proposta della giunta: «Dobbiamo partire in fretta»



Bolzano. Il Covid fa di nuovo tanta paura e detta i tempi alla nuova amministrazione Caramaschi. Già eletti il presidente e il vice presidente del consiglio comunale: come annunciato, Monica Franch (Pd) e Stephan Konder (Svp). E domani, non la settimana prossima come previsto, il sindaco Renzo Caramaschi porterà in aula la delibera con i sei assessori e il programma. Il consiglio comunale si è riunito ieri per la prima volta. Erano previsti solo la convalida degli eletti e il giuramento del sindaco, con seconda seduta domani per l’elezione del presidente e vice presidente del Consiglio. Quando ieri mattina Caramaschi ha letto i numeri dei contagi, con l’impennata a 209 positivi e 96 ricoveri, ha chiesto di accelerare. Lo ha detto nel primo pomeriggio alla sua maggioranza, coinvolgendo anche qualcuno dell’opposizione. «Non voglio trovarmi con il Consiglio di nuovo collegato da casa, senza avere eletto la giunta. Con il contagio che corre, è indispensabile avere una giunta operativa», così Caramaschi e così è andata. Seduta veloce, due ore e mezza in tutto. «Voglio chiudere alle 20, perché poi si deve arieggiare la sala di rappresentanza», annuncia Kurt Pancheri (Lega), consigliere «anziano» e quindi presidente temporaneo. Alle 20.30 era tutto finito, con i due nuovi presidenti insediati e l’evidente cattivo umore dei Verdi, che per disciplina di maggioranza hanno rinunciato a presentare la candidatura di Tobias Planer come vice presidente per rivendicare una nomina sudtirolese non Svp. «La politica a volte non è entusiasmante» è il commento eufemistico di Norbert Lantschner. Tra mascherine e banchi singoli, il Covid ha rovinato il clima da primo giorno di scuola. Su 42 eletti, sono diciotto i consiglieri alla prima esperienza. Dieci le donne, accolte con mazzi di fiori. Gli assessori in pectore si preparano all’elezione di domani: Luis Walcher, Johanna Ramoser («fino alll’ultimo non ci ho creduto), Juri Andriollo (che finalmente sorride), Stefano Fattor (non finge indifferenza sull’urbanistica mancata), Chiara Rabini («sono contenta e sono triste, perché questo posto era per Maria Laura Lorenzini) e Angelo Gennaccaro. Assenti al debutto Maria Laura Lorenzini (che lascerà il posto a Sonia Abrate (Verdi) per la malattia), Gabriele Giovannetti (Lista civica Zanin) e Abdallah Chniouli (Io sto con Bolzano). Per la prima volta debuttano in consiglio quattro eletti di origine straniera. Chniouli, Tritan Myftiu (Fdi), Mirche Hristov (Lega) e Samir Zine Sekali (Io sto con Bolzano), che però chiarisce: «Siamo cittadini italiani, non vorrei ricevere l’etichetta dello straniero. Sono onorato di essere qui». Il gruppo della Lega è arrivato accompagnato dal deputato Filippo Maturi. Marco Galateo (Fdi) conferma: «Il centrodestra non esiste più dal giorno dopo il ballottaggio. La Lega si assuma le responsabilità di quanto accaduto». «Ciao sindaco», qualcuno saluta Roberto Zanin, lo sfidante del ballottaggio, che non gradisce la battuta. È contento, curioso, emozionato per il debutto in aula? «Curioso sì, emozionato abbastanza, contento non me lo potete chiedere», risponde. Maturi, preso di mira, respinge al mittente: «Ho seguito la campagna della Lega e della civica di Zanin. Noi siamo diventati sette eletti, mentre Svp e Pd sono diminuiti. La civica di Zanin alla sua prima prova ha eletto cinque consiglieri. E non vale il confronto tra la Lega delle provinciali e la Lega di queste comunali: alle provinciali non hai tutte queste civiche che drenano voti». Monica Franch e Konder vengono eletti con 25 voti, tutti i numeri della maggioranza presente. L’opposizione aveva proposto Zanin (17 voti) e Pancheri (14 sì, 2 bianche e 1 nulla). FR.G.

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