Frizzera: «In diecimila ogni anno in cerca del certificato per le gare»

La sua mission principale è e resta quella di seguire sportivi in genere e atleti in particolare


Antonella Mattioli


BOLZANO. La sua mission principale è e resta quella di seguire sportivi in genere e atleti in particolare. Ma a questa si è aggiunta, più recentemente, un'azione parallela che riguarda il settore della prevenzione e la cura di una serie di patologie croniche attraverso l'attività fisica o anche solo il movimento. Stiamo parlando del servizio di Medicina dello sport di viale Europa. Nato una ventina di anni fa da un progetto dell'ex primario di pneumologia del San Maurizio Franco Tomazzoni, oggi è diretto dal primario Sandra Frizzera. «Secondo le statistiche - spiega Frizzera - il 70% delle risorse sanitarie viene speso per la cura di malattie croniche la cui incidenza si può ridurre e la qualità di vita del paziente migliorare attraverso l'attività fisica e il controllo dell'alimentazione. Per evitare un aumento esponenziale dei costi bisogna assolutamente lavorare sulla prevenzione insegnando alla popolazione a fare movimento».

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