Fuga di cervelli, l’allarme Unibz 

Il rettore Lugli. «Popolazione altoatesina costante ma il livello di qualificazione e scolarizzazione sta scendendo. E chi studia fuori non torna» Il direttore Mathà: «Se non si iniziano a costruire alloggi accessibili l’ateneo non potrà più crescere». Kompatscher: «Un piano entro due anni»


Paolo Campostrini


Bolzano. Prima l'outing pro Europa, con la bandiera Ue appesa in piazza Università il giorno prima delle elezioni. Ora la Lub che si propone come barriera “contro pifferai e opportunisti”, trincea anti fake news, stante il “decadimento del panorama politico che abbiamo appena visto" come ha scandito la presidente Ulrike Tappeiner. Ecco dunque l'ateneo che decide di occupare la prima linea di fronte davanti ai venti "del disordine" per difendere i valori del sapere e della scienza. Dei fatti contro le opinioni. Ma non basta. Perché anche Paolo Lugli, il rettore, non ha smesso di mettere il dito sulle nostre piccole e grandi piaghe.

La fuga dei cervelli

La fuga dei cervelli, ad esempio: «La popolazione altoatesina è rimasta sostanzialmente costante negli ultimi anni ma il suo livello di scolarizzazione e di qualificazione sta scendendo». Chi studia fuori non torna più. E tra chi resta, in tanti tra i più preparati han voglia di fuggire. «Bene le Dolomiti, il turismo, la vita e l'aria - ha detto il rettore - ma il futuro ci presenterà il conto se non si interviene». E ancora l'emergenza case e studentati: «Più di quanti ne abbiamo non possiamo più ospitarne di studenti o ricercatori - ha confermato il direttore Mathà - tanto che, se non si iniziano a costruire alloggi accessibili la Lub non potrà più crescere...». Insomma, all'Università hanno deciso di parlar chiaro. Altroché torre d'avorio. Ora è l'ateneo a chiedere a Bolzano di uscire allo scoperto, di muoversi, di darsi da fare. Di meritarsela questa sua istituzione. Ecco cosa è emerso ieri, dal “Dies academicus”, la festa annuale della Lub, con tutti schierati ad ascoltare i suoi successi (da Kompatscher a Caramaschi, dal prefetto al questore, ai militari, alla cultura, a Durnwalder) ma anche l'angolo visuale diverso che ha deciso di proporre al territorio che la ospita. Uno sguardo finalmente critico. Tanto che Arno Kompatscher ha subito assicurato che «entro due anni riusciremo ad attuare un grande piano di edificazione di alloggi», mentre è certo l'impegno «per convincere il governo a dare il via libera alla nuova facoltà di Musica con l'assorbimento del Conservatorio dentro un progetto inedito sul piano europeo». Come pure per Ingegneria al Noi entro il 2022. Tutte cose possibili, visti i 62 milioni che arrivano all’ateneo da palazzo Widmann. E anche il sindaco ha offerto il sostegno della città: «Che è aperta e pronta all'integrazione - ha detto Caramaschi - in un ottica di grande qualità della vita ma anche di attenzione ai bilanci e al non indebitamento. Io sono cittadino italiano ma anche europeo» ha concluso.

Ingegneria e Facoltà di musica

Molte le novità. La facoltà di Economia ha introdotto una nuova laurea magistrale in “accounting and finance” molto richiesta dal tessuto bancario, quella di Scienze ha modernizzato i suoi corsi ponendo l'accento sui "Big data" pianificando anche lauree in management delle aziende digitali mentre Ingegneria offre ora percorsi professionalizzanti nel settore del legno e un percorso duale in automazione. Anche per Paolo Lugli saranno decisivi per il futuro gli snodi offerti dalla nuova facoltà di Ingegneria che è pronta ad installarsi al Noi creando un inedito “ecosistema” tra studi e imprese e la “mission impossible” che è in atto per creare la facoltà di Musica con Monterverdi incorporato ma pure con corsi di musicologia, dottorati di ricerca, indirizzi amatoriali per la formazione continua ed altri progetti. Una facoltà che non avrà eguali in Europa. Ieri il "dies" ha poi omaggiato il professor Maio Falanga che ha insegnato Diritto Pubblico e scolastico a Scienze della formazione e che lascia Unibz. Ma anche accolto 10 nuovi professori. Che sono: Birgit Alber, Thomas Bausch, Federico Corni, Antonella De Angeli, Maria Cristina Gatti, Daniele Ietri, Eva Leitolf, Alexander Moradi, Iris Netwig-Gesemann e Alex Weissensteiner. Tre premiati anche tra gli studenti e i ricercatori, con i "research Awards " della fondazione Carispa: Giovanna Ferrentino, facoltà di Scienze, Romain Robbes, Scienze e Tecnologie, e Emanuela Rondi, Economia













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