il dossier

Funivia del Virgolo, i dubbi dei tecnici sulla sicurezza 

Gli studi dell’ufficio funivie e dei vigili del fuoco rilevano ancora diverse criticità. L’assessore Fattor interviene anche sull’impianto del Colle: «In perdita e lontano dalla città»


Paolo Campostrini


BOLZANO. Funivia del Virgolo: sono emersi i dossier sulle sue criticità. La prima riguarda il superamento dei binari, visto che la linea ferroviaria passa sotto il suo percorso. La seconda, le misure anti incendio: se nel tunnel appena concluso da piazza Verdi a via Alto Adige si producesse un incidente, con fuoco e fumo, il possibile “effetto camino” si scaricherebbe sull’infrastruttura. Infine il vento: in molte occasioni l’intensità supererebbe la soglia di sicurezza riguardo la tenuta dei cavi.

Gli studi che hanno fatto affiorare questi elementi provengono dall’ufficio funivie e dai vigili del fuoco. E incidono, in negativo, soprattutto sulla collocazione della stazione a valle dell’impianto, posta, così come prevede ora l’ultimo progetto in campo, in piazza Verdi. La ragione allora di quella scelta? Rendere la funivia attrattiva per chi giunga a piedi dal centro e dunque il Virgolo una porzione molto raggiungibile della città.

Che fare per aggirare questi tre ostacoli di sicurezza? Spendere più soldi. Ed è questo lo scenario che si sta dischiudendo ora che sono emersi i dossier. Primo, ulteriore investimento per un budget in netta crescita: porre in atto lo spostamento della stazione a valle verso Mayr Nusser, come era anticamente, e non più sulla piazza, per proteggere l’impianto da eventuali rischi di incendio. Poi, alzare di molto i piloni rispetto al previsto. E farlo per il tratto in cui si prevede lo scavallamento dei binari.

Dunque per molti. Infine il loro rafforzamento nel quadrante più sottoposto alla ventosità di valle. Questa possibile, nuova geografia realizzativa poggia su parametri di sicurezza oggi consolidati e da porre in essere normativamente, i quali non erano presenti negli anni di costruzione e di attività della precedente funivia. I risultati di questa analisi tecnica sono riversabili, sul piano di ulteriori investimenti, nell’ordine di molti milioni in più rispetto alle previsioni.

Poi c’è la questione Colle. La rivela Stefano Fattor: «Quella funivia è in netta perdita di esercizio ormai strutturale. E’ lontana dalla città e non ha sufficiente massa critica di fruitori». Questa stessa funivia, giunta al termine di un suo calcio operativo, dovrà essere rigenerata tra poco più di un anno con un investimento di circa 6/7 milioni di euro.

Ma una volta ripristinata le sue criticità di esercizio resterebbero. E questa è una notizia. E pure il punto critico che la riguarda. Il quale apre a ulteriori scenari: «Ecco perché si guarda adesso ad una eventuale ricostruzione della funivia del Virgolo con altri occhi: se anche il Colle fosse raggiungibile dal centro di Bolzano attraverso la fermata intermedia sulla collina, la sinergia tra i due percorsi renderebbe più sostenibile anche il tratto verso il Colle».

Così, mettendo insieme gli studi tecnici che toccano le fragilità dell’attuale progetto sulla funivia del Virgolo con la non economicità di quella del Colle anche dopo la sua rigenerazione, lo scenario complessivo dei collegamenti funiviari da quel quadrante urbano muta considerevolmente. E fa prevedere da un lato, la connessione dei due percorsi e, dall’altro, la necessità di rivedere il tracciato e l’infrastrutturazione della funivia verso la collina sia in termini di contenuto che, soprattutto, economici. E ci vorrà tempo.













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