Fuoco da Euronics, brucia il magazzino

L’incendio durante la pausa pranzo: nuvola di fumo denso, bloccato il traffico. Fiamme partite dalla centralina computer


di Alessandro Bandinelli


BOLZANO. Fiamme da Euronics, partite dal magazzino che è andato distrutto. Oggi la stima dei danni. Ecco il racconto di quel che è successo ieri. La dimensione dell'incendio la si intuisce quando, arrivando da Corso Italia, si vede piazza Mazzini completamente invasa dal fumo, un fumo grigio e pestilenziale, carico di materiali plastici bruciati. È da là che proviene la nube dell’incendio che sta covando all’interno di Euronics. In mezzo alla strada un’autobotte dei vigili del fuoco e auto della polizia allontanano i curiosi che si assiepano dall’altro lato della strada con i cellulari ben puntati sulle operazioni delle due squadre di vigili del fuoco intervenuti. Sul posto sia il corpo permanente di Bolzano che i volontari di Gries, che stendono la manichetta fino al centro della carreggiata e agganciano l’idrante alla rete idrica, subito l’acqua gonfia il tubo. Intanto una prima squadra è pronta a entrare, maschere dell’ossigeno, respiratori, il capo squadra aggancia il moschettone alla rastrelliera delle biciclette giusto di fronte il negozio, è il filo di Arianna, quello che guida i soccorritori all’interno dei locali ma soprattutto quello che permette alla squadra di evacuare rapidamente consentendo di ritrovare immediatamente la via del ritorno.

Intanto sotto i portici il fumo continua a uscire copioso dal portone di ingresso, dalle vetrine una nebbia densa e grigia non lascia intravedere nulla di quella che è la situazione all’interno. Gli impiegati, una decina, sono fuori dal negozio fermi e disorientati.

Uno dei commessi del settore televisori, indossa ancora solo una leggera polo con il logo dello store, il suo giaccone e gli effetti personali sono rimasti dentro il locale. «Eravamo appena rientrati dalla pausa pranzo (dalle 12.30 alle 15.00) - racconta il commesso - quando appena entrati ci siamo accorti del fumo che proveniva dal piano inferiore. Immediatamente con dei colleghi abbiamo allontanato i clienti che erano appena entrati e siamo andata giù a vedere cosa stesse accadendo. Il fumo denso proveniva dal locale magazzino, appena, io ed un mio collega abbiamo aperto la porta abbiamo visto il fumo diventare sempre più nero. Mi è sembrato che provenisse dal computer che gestisce gli ordini del magazzino, mi pare che nel corso della giornata qualcuno avesse anche sentito puzza di bruciato provenire da lì». Alessandro è qui da appena due mesi, ed era contento di aver trovato un lavoro, adesso guarda il negozio e scuote la testa: «Con tutto questo fumo chissà quanti danni, e quando riapriremo». Nonostante il freddo e il pericolo che qualcosa possa esplodere non muove un passo dall’ingresso: «Per via degli sciacalli - spiega - in questi casi c’è anche chi se ne approfitta». Certo un brutto momento per i tanti lavoratori che un pomeriggio così non se lo aspettavano. Francesco Marcesiello è il collega di Alessandro che ha tentato di spegnere l’incendio: «Ho scaricato tre estintori, dentro il magazzino, alla cieca perché non si vedeva nulla. Ho cercato di tenere il getto basso per tentare di colpire le fiamme e per un po’ ha sembrato funzionare, ma poi finito il terzo estintore l’aria stava diventando irrespirabile e abbiamo evacuato il locale». Intanto i vigili del fuoco scesi nel magazzino riescono a domare le fiamme e aprono l’accesso sul retro. Dentro il magazzino è completamente bruciato: «Le fiamme non avrebbero intaccato il resto del negozio - secondo il comandante Meraner del corpo Permanente dei Vigili del Fuoco - tuttavia, per via del fumo, i danni sarebbero ingenti». Nel corso di oggi saranno effettuate le perizie sulle cause e la stima dei danni.

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