Furti d’oro, al setaccio le compravendite

Prosegue l’indagine: i carabinieri stanno verificando dove la famiglia di nomadi ha venduto la refurtiva rubata


di Susanna Petrone


BOLZANO. Prosegue la maxi-inchiesta dei carabinieri del nucleo investigativo di Bolzano, coordinato dal colonnello Andrea Rispoli sui furti in casa. In questi giorni, infatti, gli uomini dell’Arma stanno verificando tutti i negozi di compra-vendita di oro dell’Alto Adige, ma anche quelli trentini e nelle vicinanze di Padova e Treviso.

In una quindicina di casi, i militari hanno scoperto che la famiglia di nomadi, autrice dei furti, ha venduto gioielli e oggetti preziosi in oro. Quando ci si rivolge ad una compravendita d’oro, infatti, bisogna indicare nome e cognome, così come una descrizione dell’oggetto ceduto (non serve fotografarlo).

Per il momento, dunque, si è riusciti a ricostruire una parte degli spostamenti della famiglia, accusata di avere messo a segno una trentina di colpi solo in provincia di Bolzano e due rapine, presso lo stesso albergatore di Naz Sciaves, nel corso di un’unica settimana. L’inchiesta è partita otto mesi fa e ha portato all’arresto di sei persone: padre e madre, i due figli maschi (di cui uno minorenne) e due zie di questi ultimi. La famiglia di nomadi, che gravita tra l’Alto Adige e il Veneto, aveva diversi agganci presso il campo nomadi di Bressanone. Le famiglie della val d’Isarco, però, non sarebbero state a conoscenza dei reali “commerci” della famiglia.

Nei prossimi giorni, il giudice sentirà le sei persone, arrestate dai carabinieri. In manette sono finiti: Romeo Maier, 43 anni e la moglie Anna Teresa Hudorovic, 40 anni; i due figli maschi Rian Maier, 20 anni, e il fratello minore di 17 anni; la sorella gemella del padre di famiglia, Loredana Mair, 43 anni e un'altra cognata Samanta Levacovich, 32 anni.

Tutti devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio. Denunciati altri due nomadi di 21 e 18 anni.

Il capofamiglia è stato fermato sabato, mentre andava a trovare in prigione la moglie, finita in manette già una settimana fa. Il figlio maggiore, invece, è stato arrestato in provincia di Treviso, mentre si trovavano nel camper di famiglia. Le due zie si trovavano a Padova e il minorenne è stato fermato e arrestato dieci giorni fa, dopo essere stato pizzicato in flagranza di reato. Dopo due giorni era riuscito a fuggire, ma è stato rifermato dopo poche ore dai carabinieri.

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