Malviventi tecnologici

Furti in serie sull'autostrada: presi due ladri con il jammer

I colpi nel veronese e in Trentino. I due sono stati fermati in A22 a Bolzano: avevano un Pos portatile per prosciugare le carte di credito. Recuperata la refurtiva per settemila euro



BOLZANO. Si chiama “jammer”, è un piccolo apparecchio all'apparenza innocuo e, purtroppo, ancora in pochi sanno cosa sia e quanto sia pericoloso. Che fosse proprio un “jammer” la causa dell'aumento di furti sulle auto in sosta nelle aree di servizio dell'A22, la Polizia stradale del Trentino Alto Adige lo sospettava da tempo. Si tratta, infatti, di un apparecchio in grado di disturbare le frequenze emesse dai telecomandi delle chiusure dei veicoli, che così rimangono aperti.

La svolta

La svolta nelle indagini, con contestuale conferma dei sospetti, è arrivata qualche giorno fa, nel tratto veronese dell'Autostrada del Brennero. Nell'area di servizio “Garda Est”, per la precisione. Dopo l'ennesimo furto commesso su una delle macchine parcheggiate in prossimità dell'autogrill, il Centro operativo autostradale di Trento ha allertato tutte le pattuglie in servizio in quel momento sull'A22, segnalando come auto sospetta una Opel Mokka di colore grigio. Opel che, evidentemente, era diretta verso nord visto che, un'ora più tardi, nell'area “Paganella Est”, a nord di Trento, gli agenti di un'auto “civetta” della Sottosezione Polizia autostradale di Trento hanno notato, in uno degli stalli, una macchina con le portiere aperte, mentre una Opel Mokka grigia si stava allontanando in direzione nord.

Accertato che era stato commesso l'ennesimo furto e che la presenza dell'auto grigia non poteva essere una coincidenza, la pattuglia si è messa subito all'inseguimento della Opel, rintracciata poco dopo, nell'area di servizio Laimburg Est, una manciata di chilometri sotto Bolzano. Lì, i due occupanti della Mokka non avevano perso tempo e si erano messi subito al lavoro, cercando di ripulire un'altra vettura, la terza.

L'arresto dei due ladri

A far saltare i piani dei topi d'auto sono stati i poliziotti, subito intervenuti per fermare i due uomini. Uomini che, alla vista degli agenti, hanno cercato di scappare: uno si è messo a correre, cercando di raggiungere i vicini meleti, ma è stato raggiunto e bloccato da uno degli agenti. L'altro bandito, invece, è riuscito a salire in auto e a imboccare l'autostrada, ma la sua fuga è durata poco. Intercettato da una pattuglia della Polstrada di Bolzano, è stato costretto ad uscire al casello dell'A22 di Bolzano nord, dove è stato subito immobilizzato.

Le denunce e i sequestri

I due fermati, due cittadini peruviani, sono stati condotti negli uffici del Compartimento Polizia Stradale Trentino Alto Adige, in Largo Palatucci. Lì, sono stati perquisiti loro e anche la Opel Mokka. Operazione che ha consentito di trovare e sequestrare il bottino di tutti e tre i furti commessi nelle aree di servizio delle province di Verona, Trento e Bolzano. Merce per un valore di circa 7mila euro: c'erano computer portatili, borse e zaini, tutti restituiti ai legittimi proprietari nella stessa giornata.

Il jammer e il Pos portatile

Sequestrati anche un "jammer" e un oggetto ancora più inquietante: un dispositivo Pos portatile in grado di leggere le carte di credito e di debito appena rubate agli automobilisti e di addebitare loro il corrispettivo di prelievi o acquisti mai effettuati, con l'accredito di quelle somme su un conto corrente acceso in una banca sudamericana. I due peruviani sono stati denunciati: devono rispondere delle accuse di concorso in furto aggravato e continuato. A uno dei due, irregolare sul territorio nazionale, è stato anche notificato un decreto di espulsione emesso dal questore di Bolzano. Sono ancora in corso indagini per fare chiarezza sulla responsabilità dei due, provenienti dalla zona di Milano, anche per altri furti commessi con lo stesso modus operandi, sempre in A22.













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