Galeotti, la Cassazione conferma

Definitiva condanna a 2 anni per l’utilizzo dei cani per filmati di sesso maniacale



BOLZANO. La Corte di Cassazione ha respinto gran parte del ricorso di Christian Galeotti avverso la sentenza con cui, nei due gradi di giudizio di merito, era stato condannato a due anni di reclusione (con i benefici di legge) per una serie di maltrattamenti ad animali (in particolare cani) tra cui il loro utilizzo per scene di sesso maniacale.

Sulle imputazioni più pesanti la terza sezione penale della Suprema Corte ha confermato in pieno la sentenza di merito mentre ha accolto il ricorso per due imputazioni minori rinviando gli atti ad una nuova sezione della Corte d’appello di Trento. Nella riproposizione del giudizio (limitatamente ad una imputazione minore) la quantificazione della pena potrebbe favorire Christian Galeotti in quanto la condanna complessiva potrebbe essere ridotta di qualche mese rispetto ai due anni. L’udienza davanti alla Corte di Cassazione è stata seguita anche dall’avvocato Mauro De Pascalis che ha espresso soddisfazione per la conferma del reato relativo allo sfruttamento degli animali per la realizzazione di filmati di sesso maniacale. Non essendoci in Italia un reato specifico, la sentenza passata in giudicato sul punto è un passo importante sotto il profilo giuridico in quanto riconosce che si configura il maltrattamento anche per l’utilizzo degli animali per finalità diverse alla loro natura.

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