Gardena, pronto soccorso grazie ai medici di base

Raccolte 5.405 firme per chiedere il ripristino del servizio di emergenza L’assessore Martha Stocker: «In corso trattative per garantire le prestazioni»



VAL GARDENA. Sono 5.405 le firme raccolte in Val Gardena per chiedere il ripristino del servizio di pronto soccorso eliminato alcuni anni. Una delegazione del comitato costituitosi per questo scopo ha incontrato venerdì l'assessore provinciale alla sanità Martha Stocker, che ha lodato l'impegno a favore della collettività e ha spiegato che "sono in corso trattative per fare in modo che il servizio possa essere garantito dai medici di base che abbiano svolto una specifica attività di formazione".

Stocker ha aggiunto che "si sta lavorando alle basi giuridiche per un'operazione di questo tipo", ipotesi che era già stata inserita nell'accordo integrativo provinciale dei medici di base del luglio 2015. L'intesa, però, era stata oggetto di un ricorso da parte di un sindacato di categoria, che aveva avuto come effetto l'applicazione della normativa statale anche sul territorio provinciale. A livello nazionale, infatti, il servizio di pronto soccorso può essere svolto solo da medici di urgenza territoriali che svolgono questa attività in maniera esclusiva, mentre questa opportunità è preclusa ai medici di base.

"La garanzia di un'assistenza capillare sul territorio - ha sottolineato Stocker - rimane una delle nostre priorità: la riattivazione del servizio di pronto soccorso con l'impiego di medici di base adeguatamente formati è una possibilità che trova il consenso non solo della Provincia, ma anche delle stesse organizzazioni sindacali ed è uno degli argomenti al centro delle trattative per il contratto integrativo".

Il servizio era stato eliminato due anni fa con l'entrata in vigore del nuovo piano sanitario. Più volte è stato richiesto alla Provincia il ripristino del servizio, che veniva svolto a turno da tutti i medici della valle.

"Il problema - dice Christof Piazza, uno dei promotori della raccolta di firme - è risolvibile appunto autorizzando e attrezzando i medici della Gardena per prestare il servizio: sono tutti d'accordo nel prestarsi. E non dovrebbero esserci osservazioni da parte della Corte dei Conti visto la contenuta spesa necessaria alla riattivazione del servizio".

L'appello è stato rinnovato di recente anche dal sindaco di Selva Roland Demetz, che ha ribadito "l'importanza di un ripristino del servizio di pronto soccorso del medico in Val Gardena. È infatti eccessiva la distanza con gli ospedali di Bressanone e di Bolzano per affrontare un’emergenza".

Lo stesso problema esiste anche in altre vallate della provincia. In Gardena la raccolta di firme è stata promossa all’indomani della morte di Monica Messner Rifesser, investita lo scorso ottobre mentre attraversava la strada a Roncadizza, alle porte di Ortisei, e deceduta per le lesioni riportate.













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