Gentiloni: «Scherzano con il fuoco» 

L’ex premier (Pd): «L’Autonomia va curata, i sovranisti pericolosi soprattutto qui. E Salvini si sente a casa a Mosca»



BOLZANO. Non ci sono le code per i selfie davanti a Paolo Gentiloni. E l’ex premier si tiene stretto il suo modello giacca, cravatta e usato sicuro. E sottolinea proprio il tema della sicurezza, ma non nel senso salviniano: «Quanta fatica c’è voluta per costruire questa autonomia, quanti morti ha alle spalle e non è un risultato raggiunto per sempre. Va curata, le serve manutenzione, mai come qui sono pericolosi i sovranisti, che parlano di confini». Paolo Gentiloni era ieri a Bolzano per la campagna elettorale della lista Pd-Civiche. E questo primo passo di allargamento lo mette di buon umore: «Sarebbe troppo dire che da qui iniziamo a costruire l’unità, bravi però...». La sala civica di Oltrisarco in piazza Nikoletti si è riempita. Il sindaco Renzo Caramaschi restituisce a Gentiloni una visita dovuta. Da ministro degli Esteri era stato a Bolzano prima delle elezioni comunali. «Mi ha portato fortuna. Con il Pd governo bene, anche se ha una certa vocazione alle divisioni», così Caramaschi. Carlo Costa dal palco lo incalza: «Renzo, dillo però che voti Pd...». In sala ci sono i candidati e c’è anche Barbara Repetto, che non si vedeva dai tempi dell’estromissione dalla giunta per via giudiziaria ottenuta da Roberto Bizzo.

Di fronte all’onda leghista, alla piazza piena per Salvini due ore prima, il Pd non può che rivendicare il «buon governo di decenni. Vogliono cambiare a tutti costi, «ma cosa? Qui si è costruito un modello invidiato ovunque», così Costa. Il segretario Alessandro Huber dice «ripartiamo da qui, non ne posso più delle cialtronate di questo governo». Il capolista Christian Tommasini parla di servizi, infrastrutture capoluogo, programmazione, «la politica è fatta di esperienza, non di percezioni». Gentiloni, accompagnato da Gianclaudio Bressa, ironizza sul ministro Fraccaro (M5S) e le sue esternazioni sul Brennero («che si deve fare e si farà») e dice «mi preoccupa di più l’altro ministro, Salvini, quello che si sente a casa sua a Mosca e vuole liberare l’Alto Adige. È una idea strana di Europa, la sua». Il Pd di Bolzano ha chiesto a Gentiloni di parlare di Europa, appunto. E il tema Alto Adige, dice, fa parte eccome di questo discorso: «L’autonomia ha bisogno di manutenzione continua, come l’Europa. Non ci sarà mai l’internazionale dei sovranisti, ma sono pericolosi per le idee che rimettono in circolazione. Se parliamo di confini in una terra come l’Alto Adige, se rimettiamo in movimento certi sentimenti, potremmo pentirci. Il Brennero non può diventare un problema per Italia e Austria». Con il voto di domenica, dice, «non c’è in gioco solo chi entra e chi esce dalla maggioranza, ma se viene confermata o rimessa in discussione questa idea di autonomia solidale». Su Salvini poi l’ironia: «Sono abituato a una certa immagine di ministri dell’Interno. Mi sentirei più tranquillo con un ministro che sta al Viminale e lavora per noi. Non ho mai visto un ministro dell'Interno che fa tanta campagna elettorale». Così Gentiloni sulla Lega che è nella sala di attesa di Palazzo Widmann: «Confido che lì resterà e che il Pd confermerà la sua forza». Gentiloni ha parlato anche del voto in Baviera: «Ho guardato con entusiasmo, nonostante i pessimi risultati della sinistra tradizionale, ai risultati dei Verdi, che hanno fermato lo sfondamento della destra populista, nazionalista, antistraniera». (fr.g.)

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