Germania: Alto Adige zona rossa I primi turisti fanno già le valigie 

Il governo tedesco ha aggiornato la lista sos Covid. Nell’elenco non compaiono Trentino e Tirolo. Dalle 24 di sabato chi rientra dalla nostra provincia dovrà fare quarantena o tampone. Albergatori e Unione: «Doccia fredda» 



Bolzano. Quel che si temeva è successo. Stop ai turisti tedeschi in Alto Adige mentre possono continuare ad andare in Trentino ed in Tirolo.

Il governo tedesco ha appena aggiornato la lista delle zone rosse sulla base delle ultime valutazioni dell’Istituto Robert Koch di Berlino e inserito l’Alto Adige insieme ad una gran parte d'Italia, fra le zone a rischio Covid.

Lo stop vale a partire da domani sabato 24 ottobre.

Tra le regioni italiane a rischio ci sono - insieme alla provincia di Bolzano - Valle d'Aosta, Umbria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Lazio, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Sardegna. Nell'elenco aggiornato figurano anche Polonia, Svizzera e quasi tutta l'Austria, escluso - come detto - il Tirolo.

Con 2.318 persone attualmente positive la nostra provincia è considerata dalla Germania zona in cui è facile contagiarsi. Dalla mezzanotte di sabato chi rientrerà dall'Alto Adige dovrà fare una quarantena di 14 giorni o sottoporsi al tampone.

Più che preoccupato il presidente dell’Unione Albergatori Manfred Pinzger: «I primi turisti stanno già facendo le valigie». Gli fa eco Philipp Moser, presidente dell'Unione commercio turismo servizi: «Non vorrei pronunciare la parola catastrofe, ma la preoccupazione è sicuramente grande. Se dovesse protrarsi troppo a lungo la classificazione come zona a rischio, non posso che vedere conseguenze negative soprattutto per il commercio stazionario di beni non alimentari nei centri storici dell'Alto Adige».

Pinzger: «Prenotazioni

Piovono annullamenti».

«I primi turisti fanno le valigie - riprende Pinzger - anticipando il rientro in Germania, e altri stanno annullando la prenotazione per il soggiorno previsto nelle prossime settimane. Il turista tedesco presta molta attenzione alle comunicazioni dell'istituto Koch sulle zone a rischio - continua il presidente degli albergatori». La bocciatura è stata una doccia fredda per il settore turistico locale, anche se non inattesa, visto l'andamento epidemiologico dei giorni scorsi in Alto Adige. «L'estate è andata abbastanza bene, soprattutto agosto e settembre, ma l'autunno per noi è di enorme importanza», commenta Pinzger. In questo periodo sono soprattutto i pensionati, amanti delle passeggiate, del buon vino e della cucina locale, a frequentare l'Alto Adige. «A questo punto - conclude il presidente - è indispensabile invertire la rotta per salvare almeno il periodo natalizio e per questo serve l'aiuto di tutta la popolazione».

Moser: «Rischiamo perdita

fatturato fino al 505».

Philipp Moser prevede una perdita di fatturato che può arrivare fino al 50%. «Agli occhi dell'opinione pubblica, il settore del turismo è quello che risulta maggiormente colpito dal Covid. Meno considerato è invece il commercio al dettaglio stazionario che, come in questo caso specifico, e da molti mesi ormai, lotta con grandi difficoltà, risultando una delle vittime principali di questa crisi. A registrare grandi perdite conclude è soprattutto il settore dell'abbigliamento».

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