BOLZANO

Gestione dello stadio Druso: 46 milioni per vent’anni 

Pubblicato il bando. Il soggetto assegnatario dovrà completare i locali dell’area business. Il Comune risparmierà costi per 600 mila euro l’anno. I privati dovranno massimizzare i ricavi



BOLZANO. I servizi relativi alla gestione dello stadio Druso verranno assegnati in concessione ad un operatore esterno. La decisione è stata adottata martedì dalla giunta comunale. Il bando per l’assegnazione della concessione è stato pubblicato nella giornata di ieri. Il valore della concessione (che avrà durata ventennale) è stato indicato in 46 milioni di euro, corrispondente al fatturato ipotizzato in 20 anni. Le spese di manutenzione a carico dell’amministrazione comunale sono state stimate in 600 mila euro l’anno, al netto delle entrate derivate dall’attività di ristorazione.

L’assessore al Patrimonio Stefano Fattor riferisce che il Comune esternalizzerà i servizi di global service (relativi a pulizie e manutenzioni) e le attività legate alla ristorazione. Al fine di sviluppare quest’ultima attività, l’assegnatario della concessione dovrà completare i lavori edili e di allestimento dei locali (1080 metri quadrati), attualmente al grezzo, ma con tutte le dotazioni impiantistiche necessarie. Come noto lo stadio (che ospita le partite giocate in serie B dall’Fc Südtirol), è stato recentemente ristrutturato per garantire 5.152 posti a sedere. Il progetto è stato curato secondo una concezione moderna degli impianti sportivi destinati ad ospitare manifestazioni di alto livello. In effetti la nuova struttura del Druso non ha tenuto conto della sola capacità di capienza dello stadio, ma anche dell’importanza di fornire ai tifosi aree attrezzate con una cosiddetta “zona business” al fine di consentire di produrre valore nell’ambito dell’evento partita connettendo tifosi, aziende, sponsor e quindi di massimizzare i potenziali ricavi. Questo è stato il progetto anche per la necessaria evoluzione dello stadio Druso per il quale è stato seguito il concetto seguito per gli stadi moderni offrendo una serie di servizi oltre alla vera e propria visione della partita. Come già accennato, l’onere per la complessiva manutenzione dell’impianto sportivo e di tutti gli impianti tecnologici connessi è ancora in carico all’amministrazione comunale. È in questo contesto che il Comune ha deciso di valutare le possibili forme di esternalizzazione con il coinvolgimento di un partner privato in una logica di convergenza di interesse pubblico (che porti ad un miglioramento del livello dei servizi) e di interesse privato (che contempla anche un legittimo interesse imprenditoriale). Nel bando il Comune rivela che l’ampliamento dei posti a sedere avrebbe potuto essere maggiore. È vero che la capienza è stata aumentata sino al limite minimo per l’omologazione del campo per le partite di serie B di calcio ma, stante la posizione dello stadio stesso in un quartiere residenziale del centro, non è stato possibile incrementarla ulteriormente per portarla ad un numero di posti tale che, se sfruttati, produrrebbero di per sé entrate maggiori, che garantirebbero l’equilibrio economico tra costi e ricavi.

In altre parole, se il Comune avesse potuto avrebbe ulteriormente ampliato le tribune con ulteriori posti a sedere. Sulla base di questa analisi l’amministrazione pubblica ha individuato in 20 anni il necessario arco temporale in grado di produrre un adeguato equilibrio economico finanziario con i giusti margini di guadagno per l’investitore privato. Per partecipare ci sarà tempo 100 giorni.













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