«Giù le mani dai pendolari»

Sindaco e opposizione bocciano l’idea di ticket d’entrata a Bolzano: penalizzati i lavoratori di Laives


di Bruno Canali


LAIVES. Parlare di pendolari che vanno e vengono da Bolzano significa, in primo luogo, parlare di migliaia di cittadini residenti a Laives. Far pagare loro un ticket per accedere alla città capoluogo significa quindi penalizzarli ulteriormente e infatti al primo accenno è scattata la reazione politica. Christian Bianchi, consigliere comunale a Laives, ha subito bollato l'idea come «farneticante, fuori da ogni logica, irrispettosa nei confronti di tutti, sia dei pendolari, sia degli operatori economici della città. Il Pd, come del resto il M5S quando aveva fatto la stessa proposta, prendono spunto da scelte fatte a Londra: ma mi chiedo spesso, quando si fanno esempi di questo genere, se chi propone tali soluzioni non pecchi di un po’ troppa megalomania, viste le dimensioni della nostra città, e le problematiche, che non sono certo quelle di respingere l'assalto dei pendolari dal centro, come invece può certamente accadere in una metropoli con qualche milione di abitanti e qualche milione di turisti al giorno. Cerchiamo di non essere "bolzanocentrici" ma di trovare delle soluzioni che risolvano i problemi, non che li aumentino. Le scelte fatte da Bolzano negli ultimi 30 anni sono state la causa della situazione di oggi: negli anni 80 le scelte urbanistiche di non espandere la città di Bolzano, hanno portato automaticamente ad uno sviluppo molto rapido delle città limitrofe. Laives e Appiano hanno raddoppiato i loro abitanti, diventando di fatto le immediate periferie di Bolzano. Laives è una città costituita per la maggioranza di cittadini ex bolzanini che si sono trasferiti, ma che lavorano a Bolzano, studiano a Bolzano e hanno riferimenti nella città. Negli scorsi anni la Provincia ha ricostruito molti dei palazzi nel centro della città capoluogo, portando i cittadini di tutta la provincia a dover arrivare fino in centro per poter risolvere le mansioni quotidiane. E allora, dopo aver fatto queste scelte, come si può pensare che oggi la gente non arrivi in centro? Chi può, già oggi usa i mezzi pubblici: da Laives ad esempio, autobus e treni sono strapieni e sarebbero da aumentare». Per il sindaco Liliana Di Fede non si possono scaricare sui peondolari problemi che sono altri. «Laives è una città che "fornisce" pendolari a Bolzano - dice - che non sono solo svantaggi se pensiamo che il loro potere di acquisto, essendo in massima parte lavoratori, lo lasciano volentieri proprio a Bolzano. La linea della Sasa è la più praticata in assoluto e noi siamo d'accordo per migliorare il servizo pubblico. No invece a scaricare su questa categoria che subisce anche la fatica del pendolarismo, i problemi di Bolzano e come Comune faremo tutto il possibile per tutelarli adeguatamente».

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