Giornate del FAI: a Bolzano si visita Palais Toggenburg

Torna nel weekend l’iniziativa del Fondo per l’Ambiente Italiano, ecco un gioiello tutto da (ri)scoprire



BOLZANO. Tornano le Giornate FAI di Primavera, quest'anno giunte alla 22esima edizione. Quest'anno, si potrà visitare Palais Toggenburg in Via Castel Roncolo 5 a Bolzano: il Parco, l’architettura e la storia. La manifestazione ha lo scopo di aprire, a grande richiesta, uno dei palazzi più interessanti della città, tuttora abitato dai discendenti. L’accesso avrà luogo attraverso il Parco barocco, con fontana, rocaille e statue settecentesche, nascosto alla vista dalla recinzione: una vera e propria nicchia immersa nel verde che presenta una grande varietà di piante secolari.

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Il Palazzo, di origine medioevale, dopo aver subito vari rimaneggiamenti si presenta ora in forme neorinascimentali e si pregia di un salone delle feste a pianta ellittica, a doppia altezza con galleria, ricco di stucchi, restaurato attorno al 1820 per volere di Annette von Menz, importante figura storica, molto popolare nel contesto cittadino. In questo Palazzo, nel 1796 fu fondata l’”Alleanza” del Sacro Cuore, evento storico legato alla devozione, significativo anche nella storia recente dell’Alto Adige. Di grande valore il residuo patrimonio librario sistemato nella biblioteca con pregevoli volumi del XVI e XVII secolo. L’evento corona come sempre l’attività che la Delegazione FAI di Bolzano svolge durante tutto l’anno: divulgare la cultura del territorio scoprendone i suoi tesori anche più nascosti; adoperarsi a fare amare e rispettare le opere artistiche e l’ambiente attraverso la sua storia. Educare al rispetto del paesaggio come espressione di cultura e memoria storica.

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Info pratiche

Orario di apertura:
Sabato 22  ore 14.00 - ore 18.00
Domenica 23 ore 10.00 - ore 18.00 continuato.
Visite guidate in italiano e in tedesco al Parco e alle sale del Palazzo.
Per i visitatori di lingua spagnola, russa ed albanese è stato predisposto materiale informativo in lingua.

Ingresso riservato ai soli iscritti FAI
Venerdì 21  ore 14.30, solo su prenotazione presso il Punto FAI
 “Antico Municipio”, Via Portici 30 Bolzano cell. 348 8081341 – delegazionefai.bolzano@fondoambiente.it
Visita guidata e accompagnamento musicale, presenta g. Tonini, alla chitarra G.Carrer, al flauto traversiere L.Lupo

Orario ingresso riservato a tutte le scuole :
Venerdì 21, ore 8.30-13.00
Sabato 22, ore 8.30-13.00
Apprendisti Ciceroni delle scuole: Liceo classico “G. Carducci”, Bolzano, Liceo linguistico e  artistico/ Sprachen-und Kunstgymnasium „Walther von der Vogelweide“, Liceo scientifico “ E. Torricelli”, Scuola media “ Ada Negri”, Bolzano
Solo su prenotazione: lunedì 10, martedì 11 e mercoledì 12 marzo presso la segreteria del Liceo scientifico E. Torricelli: Tel. 0471 202731- Fax 0471/202770 (Signora Lorella)

La storia di Palais Toggenburg

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Di origine medievale, nel XIII secolo, parte del palazzo, diviso allora in due edifici, era adibita a sede giudiziaria e amministrativa della famiglia Vanga. Di quel periodo non vi sono però tracce visibili anche a causa del grosso incendio del 1291. Fu poi rimaneggiato all’inizio del Cinquecento, quando fungeva da residenza di città dei signori di Fiè, di cui resta la loggia tardogotica affacciata sul cortile. Nel 1602 i signori, poi conti, di Wolkenstein-Rodenegg acquistarono tutto il complesso rimanendone in possesso fino al 1806, quando fu venduto a Maria Anna Menz nata Gumer. La figlia Anna portò in eredità il palazzo sposando Ludwig von Sarnthein. Passa infine alla famiglia dei conti Toggenburg, intorno alla metà del XIX secolo, ancora oggi proprietaria.

L’attuale facciata neorinascimentale, sul fronte strada, è di Johann Bittner (1852-1905); il rilievo marmoreo è opera di Andreas Kompatscher (1864-1939) con il Sacro Cuore di Gesù, del 1896, realizzato in occasione del primo centenario della fondazione dell’”Alleanza” del Sacro Cuore, che si costituì proprio in questo palazzo, tra il 30 maggio e il 2 giugno 1796 grazie al conte Wolkenstein, allora presidente della Giunta degli Stati Provinciali di Bolzano, nonchè proprietario del palazzo. Dell’ultimo quarto del Seicento è invece il rilievo con l’immagine della Madonna, di Gregorio Schwenzengast (1646-1723 c.).

Il palazzo subì gravi danni a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, che distrussero il corpo meridionale, causando la perdita irreparabile della cappella gentilizia e dell’antica biblioteca, i cui volumi superstiti si trovano ora in un altro ambiente del palazzo, in seguito adibito a biblioteca e ubicato al primo piano, accanto al salone delle feste. Severo e raccolto, conserva in semplici librerie a muro ciò che resta del patrimonio librario dell’antica biblioteca, che vanta alcuni pregevoli volumi del XVI e del XVII sec.

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Di grande effetto è l’attiguo salone delle feste, realizzato nel XVII secolo, ma ristrutturato per volere di Anna Menz intorno al 1820-1825. L’ampio salone, a pianta ellittica, è a doppia altezza con galleria a ballatoio lungo tutto il perimetro e con finestre a doppio ordine sul lato orientale. Il luminoso ambiente ha pareti decorate a stucco lustro a mo’ di finto marmo dalle tonalità salmone e verde. Il soffitto invece è interamente dipinto, su tutta la superficie, con motivi desunti dal repertorio decorativo antico.

Cuore simbolico del palazzo è la figura storica di Anna Menz (Annette), nobildonna molto in vista all’epoca, corteggiata e ammirata, erede di un patrimonio immenso, chiesta in sposa da un ufficiale francese, la cui vicenda amorosa, famosa in tutta la città, fece da spunto alla stesura di racconti e veri e propri romanzi, accrescendo il mito della nobildonna, - conosciuta con l’appellativo di “Franzosenbraut” - diffusosi nella cultura popolare fino alla contemporaneità. Dopo anni di sofferte vicende, nel 1819 andò in sposa al conte Ludwig von Sarnthein. Proprio grazie al volere di Anna, al suo interesse per le arti e alla sua cultura illuminata, parte del palazzo fu ristrutturata, adeguando gli interni al gusto neoclassico in voga all’epoca, ma poco diffusi in ambito locale, con particolare attenzione al salone, che assunse in quell’occasione le sembianze che ha tutt’oggi.

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Degno di nota il parco storico, di gusto inglese, abbellito da statue settecentesche e fontane, recentemente restaurato, nella grande varietà di piante secolari e piante da fiore, che permise a Ludwig von Sarnthein la partecipazione alla prima mostra dei fiori tenutasi a Bolzano nel 1856. Una vera sorpresa, completamente nascosta alla vista, nel cuore della città vecchia.

(note storiche a cura di Paola Bassetti Carlini)

La musica alle Giornate di primavera

Coincide proprio con la prima giornata di primavera l’inaugurazione della pluriennale manifestazione organizzata dalla Delegazione Fai di Bolzano che promuove la conoscenza dell’arte, della storia, dell’architettura, della botanica e della musica attraverso l’apertura al pubblico di Palais Toggenburg, in Via Castel Roncolo, una residenza ricca di storia ed estremamente significativa nel panorama culturale della città.

Gli studenti degli Istituti scolastici di entrambe le lingue, i cittadini, i nuovi cittadini avranno la possibilità di visitare il parco all’inglese, ricco di alberi secolari e di accedere poi al salone delle feste e alla biblioteca ricca di pregevoli volumi del XVI e XVII secolo. Il Palazzo conserva le tracce degli ultimi rimaneggiamenti fortemente voluti intorno al 1820 da Annette von Menz che lo portò in dote sposando  Ludwig von Sarnthein, particolarmente evidenti nel salone delle feste.

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In tale splendida cornice, il 21 marzo alle ore 15 , rivivrà il salotto musicale di Annette von Menz: il musicologo Giuliano Tonini presenterà agli aderenti alla Delegazione di Bolzano del FAI, che superano ormai le 850 unità, le caratteristiche del fondo musicale, da lui catalogato e quindi reso disponibile, che la famiglia Toggenburg ha ceduto in deposito all’Archivio provinciale nel 2005. Tale fondo, che raccoglie manoscritti musicali e partiture del XVIII e XIX secolo, testimonia il mecenatismo della famiglia nobiliare in un’epoca storica florida in cui a Bolzano vennero proposti con grande successo allestimenti operistici rendendo piacevole, nel tardo barocco, la vita sociale. Il professor Tonini commenterà alcuni brani, raccolti in un CD, dei compositori più significativi: Johann Baptist Gänsbacher,. Leonhard von Call, Joseph Ewald Reiner. Ancora una volta, al risuonare di questa musica, la casa offrirà un saggio della centralità della musica nell’ambito della cultura generale.

Non sarà solo questa l’occasione musicale offerta ai visitatori: gli alunni dei vari Istituti scolastici, nelle mattinate del 21 e 22 marzo, nel corso delle visite guidate da studenti apprendisti Ciceroni alla scoperta delle bellezze storiche ed artistiche del Palazzo, potranno ascoltare brani musicali proposti da loro compagni “musicisti”. Alcuni ragazzi della scuola media “Ada Negri” opportunamente preparati dai loro docenti di educazione musicale il prof. Diego Cremonini e il prof. Francesco Brazzo si alterneranno alla chitarra, al flauto e al violoncello per conferire ancora al salone delle feste l’atmosfera che lo contrassegnava nel passato ed offrire un saggio del loro amore per la musica.

(a cura di Paola Mazzini – Delegazione FAI Bolzano)













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