BOLZANO. I magnifici otto dell’Autonomia? Otto come gli attuali componenti della giunta provinciale (via Michl Laimer), le cui foto «amarcord» illustrano le tappe fondamentali della Provincia autonoma dal 1972 ad oggi. È già un caso il numero speciale del periodico «Provincia autonoma» dedicato ai 40 anni della nuova autonomia e ai 20 anni dalla quietanza liberatoria, tirato in 48 mila copie. L’«operazione simpatia» della giunta ricorda da vicino un precedente illustre : il volumone «Una storia italiana» sul Berlusconi pubblico e privato spedito a casa degli italiani prima delle elezioni del 2001. Seguì putiferio.

In chiave minore ci risiamo, accusano i Verdi provinciali, che hanno già presentato una interrogazione in cui si chiede conto dei costi: «Visto che si tratta chiaramente di un opuscolo promozionale dei diversi membri della giunta provinciale, non pensa la giunta provinciale di coprire i costi di produzione e spedizione dell’opuscolo con fondi privati dei relativi assessori?».

La brochure punta a offrire agli altoatesini una panoramica degli eventi degli ultimi 40 anni, in coincidenza con la consegna del Grande ordine di merito della Provincia ai presidenti Giorgio Napolitano e Heinz Fischer, con una cronologia, saggi degli storici Hans Karl Peterlini e Giorgio Mezzalira, glossari e grafici su competenze e finanziamenti. Ogni assessore è associato a una data cruciale attraverso i ricordi personali e una foto dell’album di famiglia: com’erano e cosa facevano il presidente Luis Durnwalder e tutti gli assessori nel 1972 ,1976 e avanti così? Giovani e gagliardi, perlopiù impegnati in attività sportive. È un opera che punta prevalentemente sulle fotografie. Non mancano un paio di perle sull’immagine degli italiani. Si parla di festeggiamenti per una vittoria della nazionale di calcio. «Ovunque un fatto normale, a Bolzano una questione politica», recita la didascalia. La foto scelta, tra le tante possibili, è un filino minacciosa, una specie di orda avvolta nel tricolore invade corso Libertà.

C’è però anche l’«italiano buono»: fotografia di un carabiniere che gioca a carte in un maso con tre contadini. Didascalia dubitativa: «L’autonomia è per tutti? Fa incontrare giovani e senior, città e campagna, italiani, tedeschi e ladini?». Ma ecco il «come eravamo» di giunta.

1972: è la data del secondo statuto di autonomia e il presidente Luis Durnwalder all’epoca (31 anni, foto in bianco e nero in un momento ufficiale) è sindaco di Falzes, direttore del Bauernbund e si prepara all’ingresso in consiglio provinciale l’anno successivo.

1973: inizia la pubblicazione delle prime norme di attuazione e l’assessore Hans Berger, maestro di sci, ricorda le norme su turismo e alpinismo con una foto sulle piste. All’epoca fondò la scuola di sci di Riva di Tures.

1976: debutta la proporzionale etnica. Una opportunità per i ladini come Florian Mussner, ritratto ai cancelletti di una gara da sci, ma anche giovane direttore di banca.

1982: norma sulla proporzionale e il bilinguismo nel servizio statale. Thomas Widmann, foto a torso nudo sui monti, si reca a Vienna per studiare scienze agrarie e sport.

1988: norma di attuazione che parifica la lingua tedesca all’italiano e prevede l’uso del tedesco nella pubblica amministrazione. L’ingegner Roberto Bizzo entra in consiglio comunale e si dedica alle camminate in montagna.

1989: nuovo sistema di finanziamento della Provincia. Sabina Kasslatter si sposa e lavora come giornalista al Dolomiten.

1992: è l’anno della chiusura della vertenza tra Italia e Austria. Richard Theiner è nelle nevi della sua Laces nell’anno in cui costruisce la casa di famiglia.

2001: la Provincia estende le competenze primarie. Christian Tommasini soggiorna a Berlino per migliorare il tedesco e collabora con i giovani della Spd. ©RIPRODUZIONE RISERVATA