Gli abitanti: spaccio in via Milano 

Proteste per le attività poco chiare svolte da estranei in un alloggio Ipes. L’Istituto: stiamo verificando



BOLZANO. Da qualche mese, nei giorni e nelle notti in una palazzina Ipes di via Milano la tranquillità è solo un bel ricordo. Schiamazzi e un continuo viavai di uomini e donne rendono la vita difficile la vita agli inquilini e, per questo, uno di questi ha deciso di contattare la nostra redazione per denunciare una situazione divenuta ormai insostenibile. «Da diversi mesi ormai – spiega – uno degli appartamenti è diventato una sorta di base in cui un nutrito di uomini e donne, quasi tutti magrebini, svolgono la loro attività. Ventiquattr'ore al giorno. E non ci vuole grande fantasia per capire quale attività svolgano anche perché sembra proprio che non si preoccupino di essere visti». Il residente spiega che l'intestatario dell'appartamento in questione è un bolzanino diversamente abile il quale, per ragioni tutte da chiarire, sembra aver deciso di subaffittare i suoi locali o quanto meno di fornire una base logistica a quelle persone, forse in cambio di qualche beneficio. Con risultati devastanti per i vicini. «Capita spesso – prosegue il lettore che ha contattato l'Alto Adige – che, di notte, davanti al portoncino d'entrata stazionino delle signorine o che, dall'appartamento in questione, provengano urla di persone che litigano. E noi non dormiamo più. Sia per i rumori e le urla, ma soprattutto per il senso di insicurezza che crea la presenza di questi sconosciuti dediti ad attività tutt’altro che legali. Il viavai è tale che qualcuno, tra queste persone, ha addirittura deciso di togliere la serratura dal portone d’entrata, così da non rendere più semplice e veloce l’accesso al palazzo». Nel corso delle settimane, per almeno quattro volte, i residenti hanno chiesto e ottenuto l’intervento delle forze dell’ordine. Sempre in piena notte. Ma tutto si è risolto con i controlli di rito e un richiamo a comportamenti più civili. Il problema, insomma, è sempre stato “solo” il disturbo della quiete pubblica. «Se tutto questo corrisponde a realtà – commenta il presidente Ipes, Heiner Schweigkofler – la situazione è grave. Eppure sarebbe bastata una segnalazione ai nostri uffici e saremmo intervenuti subito: oramai da tempo, infatti, abbiamo protocolli d’intesa con le forze dell’ordine e siamo pronti a fare tutte le necessarie verifiche e, se necessario, a intervenire immediatamente. Purché ci arrivi una segnalazione». Schweigkofler spiega, inoltre, che le regole di Ipes sono chiare e che nessuno oltre all’assegnatario dell’alloggio può usufruire dell’alloggio stesso. «Basta anche che un inquilino faccia dormire nell’appartamento delle persone che non sono citate nel contratto perché questa venga considerata una violazione e questo faccia scattare dei provvedimenti». Provvedimenti che, in casi di particolare gravità, possono arrivare alla rescissione del contratto e, quindi, allo sfratto. «Verificheremo e prenderemo provvedimenti» assicura Schweigkofler.

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