Gli albergatori trentini: «Passi, dobbiamo agire»

Il presidente Luca Libardi : «Per il traffico a lunga percorrenza va bene il ticket La chiusura al transito per fasce orarie mi lascia invece alquanto perplesso»


di Maddalen Di Tolla


BOLZANO. Luca Libardi è il presidente degli Albergatori del Trentino. Gli abbiamo chiesto il punto di vista della categoria e la sua personale valutazione sul dibattito in corso dalle pagine e dal sito del nostro giornale.

Presidente Libardi, cosa pensa del dibattito avviato dal giornale, sul tema della limitazione del traffico sui Passi Dolomitici?

Penso che sia un dibattito utile e opportuno. Aspettavo che ci interpellaste, infatti. Vediamo tutti, anche noi albergatori, senza dubbio le code di auto e moto, tutti ci interroghiamo sulle soluzioni, tutti siamo consapevoli del fatto che sia un problema da affrontare. Un patrimonio così prezioso e delicato come le Dolomiti va preservato, senza dubbio.

Qual è la vostra posizione?

Noi riteniamo che innanzitutto servano elementi di conoscenza che ad oggi non abbiamo e crediamo che non li abbiano nemmeno le Provincie di Bolzano e di Trento, per decidere adeguatamente. Riteniamo pericoloso accelerare su temi come questo, non si tratta di una reale emergenza da risolvere nei prossimi mesi, si rischia di decidere danneggiando qualcuno. Non dimentichiamo che vi sono decine di operatori alberghieri in quelle zone, con i loro dipendenti. Io penso che serva innanzitutto conoscere nel dettaglio i flussi del traffico che attraversa i Passi. Ci serve sapere quindi quante persone vi transitano per proseguire, solo per godere del giro, provenendo da varie località e quante lo fanno essendo turisti che dormono nelle valli intorno ai Passi. Bisogna evitare le scorciatoie.

Che soluzioni avete immaginato per limitare il traffico?

Siamo favorevoli all’offerta di mobilità alternativa, se possibile con mezzi a basso impatto ambientale. Bisogna offrire un sistema di trasporto pubblico che permetta di fruire dei passi e di rientrare dalle escursioni in quota alla sera, cosa che non è possibile fare. Solo se si offre un’alternativa valida, puntuale e integrata la gente lascia ferma la propria vettura. Del resto, ce lo dicono i nostri ospiti per primi: se trovano un buon trasporto pubblico collettivo, lasciano volentieri l’auto nel parcheggio dell’hotel. Questa soluzione andrebbe bene però per i turisti residenti nelle valli intorno ai passi. Per il traffico a lunga percorrenza di attraversamento pensiamo che sia opportuno invece far pagare un ticket, con il quale poi si potrebbe finanziare la mobilità pubblica alternativa.

Cosa pensate invece della chiusura al transito per fasce orarie?

Mi lascia perplesso. Non darebbe soddisfazione a chi desidera attraversare i passi per godere della loro bellezza e del loro fascino.

All’Alpe di Siusi e in val di Tovel gli operatori turistici inizialmente erano contrari, e oggi sono soddisfatti.

Che ne dice?

Dico che l’Alpe e la val di Tovel sono luoghi dove quella mobilità ha funzionato ma sono mete chiuse da raggiungere, non sono luoghi da attraversare, come sono invece i nostri Passi. L’esempio per me dunque non regge...













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