Gli autisti della Sasa: ecco i sei incroci maledetti di Bolzano

Dopo l'incidente mortale di via Dalmazia, si chiede al Comune di mettere mano ai punti più critici



BOLZANO. «Quando torno a casa la sera, mi dico: anche oggi è andata bene. Guidare un autobus lungo tra i dodici e i diciotto metri e largo 2 e cinquanta, con una viabilità sempre più complicata e dovendo rispettare i tempi sempre più stretti delle corse, è stressante e pericoloso». È lo sfogo di uno degli autisti della Sasa dopo che mercoledì sera un suo collega ha investito, all’incrocio tra via Roma e via Dalmazia, Maria Fodaroni Mogini, 92 anni, mentre assieme ad un’amica stava attraversando sulle strisce pedonali: i funerali sono fissati per le 11 di venerdì 27 nella chiesa di Regina Pacis.

L’autista non ha visto le due donne. E non c’è da stupirsi, perché quello è uno dei punti critici segnalati più volte dagli autisti della Sasa all’amministrazione comunale.

«Dopo quello che è successo - spiega Silvano Zanettin, responsabile del settore movimento Sasa - siamo tornati alla carica con l’amministrazione. Capisco che non sia facile metter mano alla viabilità, ma bisogna farlo. Noi abbiamo fornito già da tempo un elenco dettagliato delle situazioni a rischio». I punti considerati pericolosi sono almeno sei.

La svolta a destra. L’incrocio tra via Roma e via Dalmazia in comune con altri considerati molto pericolosi ha una duplice particolarità: svolta a destra e verde che scatta in contemporanea per il mezzo pubblico e per i pedoni. L’autobus numero 3, quella sera, arrivava da via Roma ed ha svoltato a destra verso via Dalmazia. Ha iniziato la manovra e nello stesso momento le due amiche hanno cominciato ad attraversare la strada.

Una situazione analoga, dal lunedì al venerdì, si ha all’incrocio tra corso Italia e via Cesare Battisti: partono i pedoni e partono i bus. Lo stesso discorso vale salendo solo di qualche centinaio di metri, nel punto in cui corso Italia svolta su corso Libertà. Anche quello è un incrocio da incubo per gli autisti che il sabato devono fare questo percorso visto che via Cesare Battisti è interdetta al traffico, perché c’è il mercato. Scatta il verde e si mettono in moto autobus, pedoni, ciclisti. «In queste situazioni l’autista del mezzo - spiega Zanettin - deve avere mille occhi. E al tempo stesso deve stare attento a quello che succede sul suo mezzo».

Le ciclabili. «Nulla contro le piste ciclabili - precisa Zanettin - anzi. Ma quando interferiscono con il percorso dei bus, sono dolori per chi è alla guida. Il ciclista ti sfreccia davanti, forte del fatto di avere la precedenza. Della cautela che sarebbe auspicabile in prossimità degli incroci, la stragrande maggioranza se ne fa un baffo. Tanto alla fine, se succede qualcosa, risponde sempre l’autista».

Tra gli attraversamenti rosso-bordeaux che fanno “paura” agli autisti della Sasa c’è quello che da piazza della Vittoria sbuca su via Cesare Battisti; poi viale Trento all’incrocio con via Santa Gertrude. Passando alla zona industriale: c’è la ciclabile a fianco della rotonda tra via Buozzi e via Volta e poi su in via Siemens, più o meno all’altezza del bar Marina. «Se la situazione - spiega il dirigente della Sasa - è critica di giorno, lo diventa ancora di più quando arriva il buio. In questo periodo è buio già alle 16.30 e questo comporta un notevole aumento dello stress per gli autisti. Anche perché sono moltissimi i ciclisti che girano senza luci oppure se le hanno, sono praticamente invisibili».

Al Comune gli autisti e i dirigenti della Sasa chiedono di intervenire. Ma come?

Una buona soluzione è considerata quella adottata in cima a viale Venezia, in prossimità di ponte Talvera. Dove alcuni anni fa si era verificato un incidente mortale, è stato installato un semaforo. Un’altra possibilità è quella di differenziare il verde per autobus e pedoni come è stato fatto in corso I’Italia, all’altezza dell’incrocio con via Cesare Battisti sul lato ex Standa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità