Gli incroci pericolosi: ecco dove pedoni e ciclisti devono stare più attenti

Esempio principe è l'incrocio tra via San Quirino e via Cesare Battisti, all'ombra del Monumento, dove nemmeno il posizionamento dei dossi di rallentamento ha contribuito a portare massima serenità


Alan Conti


BOLZANO. Attraversare la strada è un'operazione delicata, in alcuni punti della città anche molto pericolosa. La polizia municipale sta investendo nella prevenzione con progetti indirizzati prima di tutto ai bambini e alle scuole ed è proprio grazie a questi appuntamenti che si può tratteggiare una mappa degli attraversamenti più a rischio.

Esempio principe è l'incrocio tra via San Quirino e via Cesare Battisti, all'ombra del Monumento, dove nemmeno il posizionamento dei dossi di rallentamento ha contribuito a portare massima serenità. «Rimane un punto delicato della città - spiega la tenente dei vigili urbani Nives Fedel - soprattutto quando ci si dimentica che la prudenza è elemento essenziale quando si incontrano i diversi mezzi. Gli automobilisti devono usare cautela, ma anche i ciclisti non possono lanciarsi senza osservare con attenzione. I pedoni, infine, dovrebbero attraversare sempre e solo sulle strisce: è una regola generale dato che Bolzano ne è piena».

Non tutte, come detto, sono assolutamente sicure e alcune segnalazioni arrivano direttamente dalle parole di Fedel. «Le prime che mi sento di segnalare sono quelle di via Resia, in corrispondenza dell'omonimo bar. In quel punto è necessario non prendere rischi e gli ultimi episodi di cronaca ne sono testimonianza diretta».. Se Don Bosco piange, Europa Novacella di certo non sorride con tutte le problematiche legate a via Roma. Nel tratto tra via Torino e ponte Roma, infatti, le criticità sono diverse: dalla ciclabile troppo stretta che periodicamente causa piccoli incidenti a chi pedala all'attraversamento tanto lungo quanto rischioso.

«In quel punto bisogna cautelarsi circa le intenzioni degli automobilisti perché spesso tendono a non fermarsi più di tanto. Difficile capirne le cause: a volte si tratta semplicemente di atteggiamenti mentali». Non a caso all'altezza dell'intersezione con viale Trieste sono ancora tanti i pedoni che sfidano il traffico per attraversare la strada dove, ormai mesi fa, erano posizionate le vecchie strisce. Che in alcuni si tratti di psicologia lo dimostra l'esempio inverso, ovvero l'attraversamento di via Roma in prossimità del supermercato Eurospar. «Vicino abbiamo la fermata del bus e la rientranza della pista ciclabile - continua la tenente Fedel - eppure generalmente si tratta di un punto dove i cittadini si propongono con massima cautela».

Potrebbe incidere la sensazione di pericolo, sempre presente anche negli ormai proverbiali incroci di Corso Libertà funestata da una pista ciclabile assai criticata. «In corrispondenza degli archi di via Padre Reginaldo Giuliani - continua l'agente - succedono spesso degli inconvenienti». Non si salva nemmeno Oltrisarco: «In via Claudia Augusta le zebre che conducono alla fermata del bus di piazza Bersaglio vengono spesso percorse di corsa, proprio per raggiungere la Sasa in arrivo. Il problema è che poco prima escono le auto della rotonda di via Roma e possono non essere pronte a un ostacolo improvviso». Si possono poi citare gli attraversamenti ondulati di piazza Gries, alcune strisce lungo via Vittorio Veneto oppure al termine di ponte Talvera all'imbocco di via Rosmini. A concludere il piccolo investimento, senza conseguenze, registrato mercoledì in via Lancia ai danni proprio di un vigile.













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