Gli spot sulle pensiline diventano un caso

Nuove linee guida in Comune dopo aver scoperto l’inosservanza di normative. Perplessità sui maxi-pannelli apparsi e poi scomparsi sui tetti delle fermate


di Giuseppe Rossi


MERANO. Per cinque anni le pensiline dell'autobus regalate dalla First Avenue alla Provincia e installate lungo le strade della città sono state fuorilegge. O almeno, gli uffici comunali responsabili della questione hanno dato una nuova interpretazione delle normative in materia. Ora l’applicazione del regolamento per le affissioni e la pubblicità è stato modificato. Contestualmente gli annunci pubblicitari hanno anche finito per strasbordare, arrivando a toccare il tetto delle installazioni.

Risale ad alcune settimane fa la decisione di sindaco e assessori di porre rimedio a una irregolarità evidente. Il piano generale degli impianti pubblicitari fino all'inizio dell’estate vietava espressamente la presenza di messaggi pubblicitari sulle pensiline per l'attesa dei mezzi di trasporto pubblici. In barba a questo divieto in questi ultimi anni il Comune aveva accettato di installare una cinquantina di strutture moderne e accoglienti a favore dei passeggeri in attesa del bus. Peccato che quelle pensiline fossero state regalate alla Provincia e quindi girate al Comune dalla società bolzanina First Avenue in cambio della possibilità di gestire per un numero di anni la pubblicità affissa dentro e fuori le stesse.

Accortasi della incongruenza, la giunta in giugno ha cancellato dai divieti sanciti dal piano generale degli impianti pubblicitari la parola “pensiline”, consentendone in questo modo l'utilizzo.

Alla messa in regola però ha fatto seguito uno sviluppo imprevisto. La First Avenue ha deciso di andare oltre gli spazi pubblicitari canonici della pensilina, apponendo per un paio di setimane sul tetto una serie di “biscotti” alti oltre mezzo metro con nuove pubblicità di una ditta che produce articoli dolciari. Strutture di grandi dimensioni che hanno suscitato parecchie perplessità. Ora sono state tolte e gli uffici comunali hanno avviato una procedura sanzionatoria nei confronti della concessionaria che non avrebbe rispettato le regole ma che tuttavia il suo obiettivo, quello di calamitare l’attenzione della gente per promuovere il prodotto, l’ha centrato.

L'occupazione di nuovo spazio verticale non è sfuggita alla consigliera comunale Cristina Kury (Verdi), che ha presentato al sindaco una interrogazione «La presenza di queste nuove “lavagne” pubblicitarie - scrive Kury - hanno elevato di circa il 50% l'autezza delle pensiline, danneggiando l'immagine della città». La capogruppo dei Verdi ha chiesto lumi sulle autorizzazioni relative alle installazioni pubblicitarie sollecitandone lo smontaggio. Per ora è stata accontentata. Ma altre sorprese non sono escluse.

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