Grieserhof, via al cantiere: casa di riposo da 18 milioni

Avviata la demolizione. Nel nuovo edificio 60 posti letto e 30 alloggi protetti Previsti anche un ambulatorio per quattro medici di base e una microstruttura


di Davide Pasquali


BOLZANO. Il raggruppamento temporaneo di imprese formato da Carron Bau, Erdbau e Wolf Fenster ha avviato i lavori di demoricostruzione dello storico edificio del Grieserhof di via Cologna. Verrà realizzato un nuovo complesso destinato agli anziani: 60 posti letto in casa di riposo, 30 alloggi protetti (singoli o doppi), centro diurno con mensa e servizi di parrucchiere, di pedicure e di manicure. In più, aperti all’intero quartiere: un ambulatorio per quattro medici di base, una struttura diurna per i bimbi, un bar aperto al pubblico, un parco con passaggio pedonale protetto verso le vicine passeggiate del Guncina. I lavori dureranno poco più di due anni e costeranno 18 milioni di euro, 15,7 dei quali finanziati da mano pubblica (Provincia e Comune di Bolzano).

A sbloccare definitivamente il cantiere è stato il Tar, accogliendo mercoledì la rinuncia a ricorrere da parte di un’altra associazione temporanea di imprese che aveva partecipato alla gara d’appalto per i lavori. Giovedì ci si è organizzati, venerdì si è avviato il cantiere e nel giro di due giorni si sono già abbattute la ex giardineria Ploner e la maggior parte delle piante d’alto fusto del parco, quasi tutte ritenute non in buone condizioni di salute da parte della giardineria comunale.

L’iter è stato piuttosto rapido: poco più di tre anni da quanto, nel gennaio 2012, la proprietaria della struttura, ossia la congregazione delle suore terziarie di San Francesco ha ceduto l’edificio alla Fondazione Santa Elisabetta, un ente di diritto privato creato dalla Curia vescovile e dalla Caritas diocesana con il precipuo scopo di incamerare le vecchie strutture gestite dai pochi frati, suore e religiosi vari rimasti in attività e ridestinarle per renderle maggiormente produttive, sia dal punto di vista socio-assistenziale sia, ovviamente, dal punto di vista economico-finanziario.

Il progetto del nuovo centro è stato curato dall’architetto Michael Scherer, dello studio bolzanino Pardeller Putzer Scherer. La nuova struttura assistenziale verrà destinata agli anziani e sarà composta da due nuovi edifici, a destra e sinistra in fondo all’odierno vialetto d’entrata, più la storica villa Aufschnaiter - ossia il nucleo originario, poi albergo di lusso dell’ottocentesco Luftkurort Gries, poi clinica privata, infine struttura gestita da Assb e destinata alla psichiatria - che sarà ristrutturata e ampliata verso ovest.

Da quando, pochi mesi or sono, i malati psichiatrici sono stati trasferiti nella nuova struttura all’ex Croce bianca di via Fago, l’edificio si è liberato. L’iter urbanistico ed edilizio è passato al vaglio di Comune prima e Provincia poi. Infine si sono trovati i finanziamenti, non prima di aver stipulato l’atto necessario alla loro erogazione, ovverosia la convenzione fra Fondazione e Azienda servizi sociali del Comune. Infatti, 45 dei 60 posti letto e 15 dei 30 alloggi protetti per anziani verranno concessi ai richiedenti in base alla graduatorie comunali dell’Assb. Solo la parte rimanente sarà gestita privatamente, con altre modalità e altre rette, dalla Fondazione. Oltre alla casa di riposo, ci saranno come detto un punto d’incontro diurno per anziani con distribuzione pasti, una microstruttura per i bimbi, più eventuali altri servizi a favore del progetto o dell’interesse pubblico o sociale. Il 15% della volumetria potrà infatti essere destinata ad attività commerciale al dettaglio e/o terziaria di iniziativa privata.

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