EGNA. Tre generazioni di giovani festeggeranno questa sera la disciplina dell’hockey e del pattinaggio. Lo sport del ghiaccio, che ha segnato una traccia indelebile ad Egna e che ha lasciato un’infinità di ricordi nel cuore di centinaia e centinaia di giovani del luogo, spegnerà le 50 candeline. E’ stato infatti nel lontano 1963 che venne costituito l’Hockey Club Egna su iniziativa di alcuni amici appassionati dei pattini, Franz Holzknecht, Herbert Bonatti e Adolf Pichler. Allora si pattinava in un campo di mais a sud del paese dove, quando c’era l’acqua starnazzavano le oche. Per questo, da sempre il simbolo della società è proprio il volatile di color bianco con una stecca da hockey fra l’ala. Da questo stagno ci si trasferì, nel 1996, per 12 anni, un po’ più a nord, verso il paese. Il Comune aveva realizzato un piccolo stadio del ghiaccio con delle gradinate, dove si formarono storme interminabili di ragazzini. Incominciavano a scendere sul ghiaccio con i pattini ai piedi a partire dai 5, 6 anni inquadrati nelle loro squadre e guidati da tecnici del paese o da oriundi dei Paesi dell’Est. Poi c’è stato il grande balzo con la realizzazione, nel 2010 del moderno palazzetto dello sport, a lato della statale del Brennero, denominato “Würtharena”. Qui l’attività hockeistica e di pattinaggio si è fatta frenetica. Basti pensare che l’Hockey Club Egna gestisce una scuola di hockey con 30 bambini dai 5 ai 7 anni. Poi, nel corso della settimana sul ghiaccio dello stadio si susseguono gli incontri di campionato delle varie squadre delle diverse categorie, per arrivare a quella blasonata della Serie A2. E poi c’è anche la disciplina del pattinaggio, nei “ritagli di ghiaccio” lasciati liberi dall’hockey. La festa per i 50 anni dell’Hockey Club Egna si svolgerà quindi questo pomeriggio dalle 17 alle 20. Alle 20.15 si aprirà una mostra fotografica dei 50 anni di storia dell’hockey locale e alle 20.30 sarà proiettato un film della durata di 30 minuti, sempre sulla storia della società sportiva. Quindi alle 21 sarà dato il via ai volteggi sul ghiaccio aperto a tutti accompagnati dalle musiche e dalle canzoni tipiche degli anni Sessanta. (b.t.)