I candidati scuotono il Pd «Idee chiare e meno litigi»

Assemblea sulle comunali: primarie, presenza nei quartieri, sicurezza Sabato la Leopoldina, spazio per 50 interventi e 100 richieste: si raddoppia



BOLZANO. Divisi per gruppi, con tempi e argomenti definiti e cartelloni da riempire con pennarelli colorati. I candidati del Pd alle ultime elezioni provinciali e comunali hanno dettato ieri la linea per nuove elezioni bolzanine. Una procedura di discussione nuova per il Pd, coordinata da Nadia Mazzardis, accolta tra qualche sorriso («copiamo i Verdi?», «no, più che altro sono metodi aziendali. Siamo diventati una azienda?»). Ma alla fine si parte e i tavoli funzionano: si discute tra ex assessori, consiglieri e candidati rimasti sotto i 50 voti, esponenti della maggioranza e della minoranza. Una cinquantina di persone hanno risposto all’appello. Ai tavoli anche la segretaria Liliana Di Fede, il presidente Mauro Randi e l’ex sindaco Luigi Spagnolli. Si sono interrogati su quattro quesiti: quali sono stati i punti di forza del Pd nell’ultima tornata elettorale, i punti di debolezza, le azioni imprescindibili per la prossima tornata e i temi prioritari.

Alcuni suggerimenti e critiche sono rimbalzati da un tavolo all’altro. I candidati lamentano un Pd troppo diviso, poco presente nei quartieri, con scarsa comunicazione interna e verso l’esterno, scarsamente riconoscibile nei temi.

Tra le richieste spicca la proposta di primarie, di un programma chiaro, «con candidati coerenti con esso». Sulle alleanze esce poco e senza una linea univoca: c’è chi chiede un Pd più spostato verso il centrosinistra, chi vuole più centro e chi chiede di non dare troppo spazio alle civiche. Sui temi la parola ricorrente è «sicurezza». «Ci massacreranno, se non sapremo dare risposte», avverte Mauro De Pascalis. Poi il ruolo di Bolzano. «Siamo la città capoluogo», esordisce Sandro Repetto, «lo diciamo così o dobbiamo metterci davanti il punto di domanda?».Tutti i gruppi chiedono di puntare «su leggi provinciali per Bolzano capoluogo». Nel suo gruppo Spagnolli insiste su un Pd che deve arrivare alle elezioni unito, con temi riconoscibili e ben presente nei quartieri. E va detto che tutti citano proprio Spagnolli tra i punti di forza dell’ultima tornata. Anche Giulio Righele per il proprio tavolo chiede un Pd più riconoscibile. Claudia Lanteri batte sul tasto della base. «Va coinvolta di più»: Massimo Mollica chiede di «recuperare i capaci».

La Leopoldina. La Leopoldina dovrà raddoppiare. Si terrà sabato alle ore 9 nella sede della Lenzi (via Fermi 26) l’evento organizzato da Carlo Costa e Christian Tommasini. La formula è il microfono aperto per raccogliere idee da professionisti, giovani, esponenti di altri partiti, associazioni, qualche pezzo di mondo del Pd. E diversi potenziali candidati sindaci... Ci sarà spazio per 50 interventi, sono arrivate 100 richieste. Tommasini anticipa: «Organizzeremo un secondo appuntamento e gruppi tematici». Via skype interverranno per il Pd nazionale Debora Serracchiani e Luca Lotti. Tra gli interventi confermati, Andrea Grata, Francesco Palermo, Walter Pardatscher, Alfred Ebner, Orfeo Donatini, Giorgio Holzmann, Dieter Steger, Patrizia Trincanato, Renzo Caramaschi, Elena Artioli, Mauro Marchi, Claudio Corrarati, Rudy Favretto, Federico Tibaldo, Guido Bocher e Gianclaudio Bressa (fr.g.)

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