I cani ora aiutano anche a sconfiggere il bullismo a scuola

Fusaro e Dal Negro raccontano in un libro il progetto Protagonisti un gruppo di ragazzi bolzanini e gli Amici di Sari


di Antonella Mattioli


BOLZANO. I cani possono contribuire a ridurre o addirittura eliminare bullismo e aggressività? Sì, secondo «Pierino e il cane lupo. Bullidog: vincere il bullismo con l’aiuto dei cani», ovvero il libro, presentato ieri al Circolo della stampa, dai bolzanini Silvia Fusaro, educatrice professionale dell’Azienda servizi sociali, e Alberto Dal Negro, presidente dell’associazione “Amici di Sari”, dedicata al suo labrador.

Il libro prende spunto da un progetto di rete innovativo sotto il profilo sociale ed educativo, nel quale sono coinvolte più figure - dall’insegnante allo psicologo, all’assistente sociale - tra cui appunto un gruppo di cani. «Tutto - racconta Fusaro - è nato alcuni anni fa, quando in una scuola di Don Bosco si erano verificati episodi di bullismo. In quel momento ci siamo chiesti come si potesse prevenire l’aggressività nei ragazzi ed è nata l’idea di fare qualcosa assieme all’associazione “Amici di Sari” che crede fortemente nel potere “terapeutico” dei cani». Il progetto ha riguardato una scuola media, diversa da quella in cui si era verificato il problema, ed è stato mirato su un gruppo di ragazzi della prima classe.

«Il lavoro - racconta Dal Negro - ha visto la partecipazione di più figure professionali e si è articolato in 8-9 incontri di circa un’ora ciascuno in cui i ragazzi hanno imparato a relazionarsi con i cani. Una cura benefica che può sembrare strano, ma aiuta a migliorare anche i comportamenti tra coetanei. Da un test anonimo, fatto prima di iniziare il progetto, risultava che nella scuola c’era un’aggressività stimata intorno al 22%, alla fine degli incontri era scesa al 6%».

Dal Negro crede fortemente nella pet therapy che lo ha portato nel 2003 a lasciare un lavoro dirigenziale.

«Era arrivato un momento in cui non ne potevo più e una mattina uscendo di casa di umore pessimo, ho incontrato un ragazzo con un cucciolo di bulldog. Mi sono fermato ad accarezzarlo e in un attimo mi sono sentito meglio. Il giorno dopo la scena si è ripetuta e ho rivissuto quella sensazione di benessere. È lì che ho deciso di voltare pagina: mi sono licenziato senza sapere esattamente cosa fare».

La seconda vita di Dal Negro è iniziata leggendo sul giornale l’annuncio del convegno “Un animale per tutti”, organizzato dalla Comunità di San Patrignano nella sede di Pergine. Sono andato e ho visto l’effetto benefico prodotto dai cani affidati ai ragazzi tossicodipendenti. Finalmente quei giovani si sentivano importanti per qualcuno che non li giudicava, ma li aspettava per fare una passeggiata o per farsi semplicemente coccolare». Oggi l’associazione Amici di Sari, formata da una ventina di persone, opera nelle case di riposo e fa progetti per migliorare la qualità di vita di bambini Down, autisti e di tutti coloro che sono affetti da disturbi del comportamento.













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