I dipendenti dell’Asl donano un’ora di lavoro

In centinaia hanno aderito all’iniziativa per sostenere i volontari in Africa Raccolti 34 mila euro di fondi per aiutare le donne in Etiopia e nel Benin



BOLZANO. Alta l’adesione al progetto “Un’ora per l’Africa - Solidarietà per un parto sicuro”, grazie al quale centinaia di collaboratrici e collaboratori dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige hanno donato quasi 34 mila euro alle associazioni di volontariato “Medici dell’Alto Adige per il Terzo Mondo” e “Gruppo Missionario Merano – Un pozzo per la vita”.

L’iniziativa, che era partita il 16 dicembre 2013 e che si è conclusa lo scorso 28 febbraio, aveva un ambizioso obiettivo umanitario: raccogliere fondi per supportare il lavoro delle due associazioni che da anni sono impegnate sul fronte dell’assistenza alle donne che, per partorire, si rivolgono agli ospedali di Attat in Etiopia e di N’Dali nel Benin del Nord.

«Come direzione generale - spiega il direttore amministravo dell’Asl Marco Cappello - dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige abbiamo da subito fortemente sostenuto questa lodevole iniziativa. Eravamo certi che anche molte collaboratrici e numerosi collaboratori l’avrebbero pensata come noi e così, con l’aiuto dei direttori del personale dei quattro comprensori sanitari, abbiamo dato il via a tutta una serie di azioni che alla fine ci hanno portato ad una perfetta organizzazione per la raccolta delle numerosissime donazioni», spiega il direttore amministrativo Marco Cappello.

I dipendenti dell’Azienda sanitaria, compilando un modulo creato appositamente per l’iniziativa, potevano scegliere di donare una o più ore del proprio stipendio. Gli importi devoluti, che a fine marzo saranno detratti dalle buste paga di coloro che hanno aderito all’iniziativa, sono stati calcolati in base al valore netto corrispondente ad un’ora di straordinario a seconda del profilo professionale di appartenenza, da un minimo di tredici ad un massimo di trenta euro.

I 33.787 euro raccolti grazie all’iniziativa saranno equamente ripartiti tra le due associazioni di volontariato “Medici dell’Alto Adige per il Terzo Mondo” e “Gruppo Missionario Merano – Un pozzo per la vita” e serviranno dunque per continuare a garantire un parto sicuro alle numerose donne che ogni anno vengono assistite presso gli ospedali africani di Attat e N’Dali. L’ospedale di Attat in Etiopia è un ospedale missionario. Si trova in un territorio agricolo nella regione di Gurage. Con soltanto 65 letti e 5 medici è l’unico ospedale per un bacino di utenza di un milione di abitanti. I Medici dell’Alto Adige per il Terzo Mondo sostengono l’ospedale dal 2007. Troppe sono le donne che muoiono di parto nel mondo.

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